"16 mila morti, 15 mila bombe"
Il conto del Wall Street Journal. La guerra ricomincia con i tank israeliani a Khan Younis. Nuovo esodo dei palestinesi. Alla Cop28 bufera sul sultano. Oggi CdM sull'Albania: i costi dell'accordo
I due pensieri di papa Francesco ieri all’Angelus sintetizzano l’angoscia di queste ore: il primo pensiero va agli ostaggi, ai loro familiari, alle speranze suscitate dalla tregua. Il secondo va al popolo di Gaza, di nuovo in fuga e di nuovo sotto le bombe. La rottura della tregua porta “morte, distruzione, miseria”. I tank israeliani puntano su Khan Younis e l’esercito ha distribuito nuovi volantini ai civili, consigliando loro l’evacuazione. Da ieri è così ricominciato l’esodo dei palestinesi (vedi Foto del Giorno). Il conto delle vittime è salito a 16 mila, secondo il Corriere della Sera. Gli Stati Uniti hanno fornito ad Israele, secondo il Wall Street Journal, 15 mila bombe (tra cui 100 da una tonnellata in grado di perforare i bunker sotterranei) e 57 mila proiettili di artiglieria. Ufficialmente la Casa Bianca continua a chiedere al governo di Benjamin Netanyahu che «faccia di tutto per evitare le vittime civili». Francesca Mannocchi sulla Stampa racconta che a Hebron i palestinesi sono continuamente attaccati e minacciati dai coloni. Mentre Francesca Caferri per Repubblica riporta la relazione sullo stupro di massa del 7 ottobre che è stata spedita al parlamento israeliano.
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