A Firenze crolla il lavoro
Ci vuole il Dna per i resti degli operai. La vedova di Navalny incolpa Putin che avrebbe usato il veleno. Fischi per il leghista in piazza. Bibi blocca la moschea nel Ramadan. Morta la von Fürstenberg
Non è stato ancora recuperato il corpo dell’ultimo operaio disperso nel crollo del cantiere di Firenze, avvenuto venerdì. E ci vorrà il Dna per riconoscere i resti dei 4 operai rimasti travolti nel gravissimo incidente (un italiano, due marocchini e un tunisino). «Il problema è abbinare i nomi ai corpi» ha spiegato il Procuratore di Firenze parlando di quanto è stato recuperato sul luogo della strage. Per identificarli con certezza serviranno gli esami genetici «perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche. Attraverso i documenti di cantiere abbiamo i nomi di chi doveva trovarsi lì in quel momento e abbiamo motivo di ritenere che siano le persone disperse e decedute, tuttavia sappiamo i nominativi ma non sappiamo abbinarli». Le indagini hanno anche messo in luce che non c’era stata alcuna ispezione al cantiere prima dell’incidente e che quella compiuta dopo ha evidenziato una fretta anomala nei lavori per il nuovo supermarket dell’Esselunga. Avvenire scrive nell’editoriale di stamattina che a Firenze è crollato il senso del lavoro.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: