La Versione di Banfi

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Addio a Ratzinger, papa mozartiano

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Addio a Ratzinger, papa mozartiano

Muore Benedetto XVI. I giornali si dividono fra chi lo giudica conservatore e chi innovatore. La sua ansia di rinnovamento ha cambiato tutto. Da oggi l'omaggio dei fedeli in san Pietro

Alessandro Banfi
Jan 2
3
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Addio a Ratzinger, papa mozartiano

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Versione diversa dal solito oggi, in gran parte dedicata alla morte di Joseph Ratzinger. Il papa emerito Benedetto XVI è morto sabato mattina alle 9 e 34. Aveva 95 anni. Dalle 7 di questa mattina il suo corpo è nella basilica di San Pietro per il saluto dei fedeli fino alle 19. E così accadrà domani e dopodomani. Giovedì alle 9,30 papa Francesco celebrerà i funerali in piazza san Pietro. La sala stampa della Santa Sede ha diffuso il suo testamento spirituale. Lo trovate qui. È un testo scritto all’inizio del suo pontificato e dice molto della straordinaria personalità di Ratzinger. Oggi i giornali lo ricordano e lo celebrano in modo eccezionale. Con pagine e pagine di ricostruzioni e commenti, il che dà il senso dell’importanza della sua personalità. Qui riportiamo alcune segnalazioni. 

NOTA BENE:
Per una difficoltà tecnica stamattina non sono disponibili i pdf. Nel corso della giornata contiamo di fornire eccezionalmente una nuova newsletter con tutti gli articoli.

CONSERVATORE O INNOVATORE?

Fatalmente la chiave su cui si dividono i giornali è banale e la potremmo racchiudere in una domanda: Ratzinger fu un innovatore o un conservatore? Il Giornale, da destra, rivendica a 9 colonne: Era il nostro Papa. Mentre La Repubblica titola: L’ultimo conservatore. Il Mattino invece scrive: Il Papa innovatore. La Verità, sempre in chiave di appropriazione, spara: Benedetto Ratzinger. Il Corriere della Sera: L’addio a Benedetto. Ha cambiato la Chiesa. A leggere poi quello che i giornali scrivono davvero negli articoli, non limitandosi ai titoli, si scopre che con tutta evidenza sono vere entrambe le cose: in alcuni aspetti Joseph Ratzinger ha tenuto ferma la dottrina della Chiesa. Ma il suo pontificato fu dominato dall’ansia di rinnovamento tanto da portarlo a gesti estremi come nella lotta contro la pedofilia e fino alle sue clamorose dimissioni.

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