Addio ambrosiano
Folla, tv e vip ai funerali di Silvio Berlusconi. Ma la cerimonia è asciutta e Delpini non convenzionale nell'omelia. Terribile naufragio nel Mediterraneo. Oggi la giustizia in CdM. I russi su Odessa
È toccato a Fedele Confalonieri citare la frase giusta. “The rest is silence, come il finale di Amleto. Il resto è silenzio”. Queste le sue uniche parole dette ai giornalisti in piazza Duomo. Cala il sipario su Silvio Berlusconi in una scenografia televisiva e collettiva degna di un Re inglese. Con le moto-troupe tv stile Giro d’Italia, i tifosi in piazza, l’Atm che ha fermato i mezzi di superficie… E anche una reale partecipazione di popolo. Dentro il Duomo un sacco di giacche blu e vestiti neri, la politica, la finanza, la tv. C’era questo, c’era quello… come spesso ai funerali, ma non per tutti i presenti, la vita continua e il morto è un commosso pretesto per dire che ci siamo, siamo ancora qui.
Molto efficaci le ultime parole scelte dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini nella sua bella omelia “non convenzionale”, come scrive Stefano Folli su Repubblica, “ritratto perfetto” per Massimo Franco sul Corriere. Parole che resteranno impresse da questo giorno: “In questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”. Viene in mente un altro grande lombardo, l’Alessandro Manzoni del 5 maggio, che evocò la luce della fede anche per l’uomo Napoleone Bonaparte, che pure tanto aveva combattuto la Chiesa, mettendo in carcere due Papi.
Poi ci sono le conseguenze economiche e politiche della morte. Il mistero del testamento, le ambizioni di Urbano Cairo e dei francesi di Vivendi sulle tv, per quanto riguarda le società. E la scommessa di Giorgia Meloni e degli altri moderati rimasti nel contendere l’eredità politica di Forza Italia. Cammini difficili e resistenze di vario tipo si preannunciano in entrambi i campi. Sarà la storia dei prossimi mesi e anni, ma alla narrazione mancherà il personaggio principale.
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