All'Aja l'accusa su Gaza
Inizia oggi alla Corte di Giustizia l'udienza sulla denuncia del Sudafrica contro Israele per genocidio. La Giordania prova a mediare sul futuro. Pd diviso su armi a Kiev. Lite a destra sul voto sardo
Stamattina inizia l’udienza alla Corte di Giustizia dell’Aja sull’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza. La Corte esamina le controversie tra Stati e in questo caso è stato il Sudafrica a denunciare Israele per “genocidio” del popolo palestinese. Domani Israele produrrà la sua difesa sul caso. Il fuoco di sbarramento sull’opinione pubblica è cominciato già ieri con la denuncia da parte di Tel Aviv di un coinvolgimento di personale Onu con i terroristi di Hamas. Ma la situazione nella Striscia resta drammatica, come racconta oggi nel suo Diario per Repubblica Sami al-Ajrami. Il rischio politico per il governo Netanyahu è che ci sia un pronunciamento della Corte che faccia fermare le operazioni a Gaza. Intanto anche la Giordania cerca di avere un ruolo nella possibile mediazione con i Paesi arabi. Gli Usa insistono nel cercare di rianimare il governo dell’Autorità Nazionale Palestinese, ieri Anthony Blinken ha di nuovo incontrato Abu Mazen al quale ha chiesto un piano di riforme interne. Sabato saranno 100 i giorni di guerra dal 7 ottobre.
In Ecuador le strade (vedi Foto del Giorno) sono presidiate dall’esercito per ordine del governo. Dopo l’evasione di un capo dei Narcos lo scontro tra mafie e potere dello Stato è diventato militare. Commenta Roberto Saviano sul Corriere della Sera: «Il sangue dell’Ecuador è generato dalle tonnellate di coca, di eroina (derivante dall’oppio coltivato a Sinaloa), di marijuana e di antidolorifici (fentanyl) di cui il mondo ha sempre più fame. I narcotrafficanti guadagnano dal dolore ignorato dai governi del mondo».
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