Alluvione bipartisan
Lite fra Governo e Regione sul disastro in Emilia-Romagna: mille sfollati, due dispersi. Nasrallah promette vendetta. Strasburgo pro Kiev, senza italiani. Via libera a Medjugorje. Ulisse in carcere
Piove governo ladro. Che poi sia governo regionale, del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo oppure di quello centrale di Roma, beh questa è la polemica da campagna elettorale che si è scatenata dopo la nuova terribile alluvione nell’Emilia-Romagna e nelle Marche. Alluvione che ha visto esondare diversi fiumi, dopo la caduta di 350 millimetri di pioggia in poco tempo: mille sfollati e due dispersi. Tutto questo solo 16 mesi dopo la grande alluvione che aveva colpito le stesse zone. Il ministro Nello Musumeci ha polemizzato contro la Regione (c’è alla guida la governatrice reggente Irene Priolo) che non avrebbe utilizzato o utilizzato male i fondi spediti (per ora la metà di quelli promessi). Il Pd ha contro accusato il governo di “sciacallaggio”, ricordando che la nomina del Commissario è stata ritardata di due mesi. L’aspetto deprimente è che al di là delle polemiche, solo in alcune situazioni l’intervento anti-dissesto ha funzionato a proteggere il territorio. Che sia stato un disastro il Pd o che sia incapace il governo, per citare due titoli di giornali delle parti opposte, è una consolazione da poco.
Ieri l’Europarlamento di Strasburgo si è pronunciato, in un voto non vincolante, sui limiti dell’utilizzo delle armi occidentali date a Kiev. Gli italiani, a volte anche in dissenso con gli eurogruppi di riferimento, hanno votato l’appoggio agli ucraini, negando però l’uso delle armi in Russia, in una presa di posizione bipartisan. La presa di posizione politica della maggioranza degli eurodeputati aumenta la pressione nei confronti dei governi, a cominciare da quello americano, che non hanno ancora dato il via libera. Nei prossimi giorni Volodymyr Zelensky presenterà il suo piano per convincere l’amministrazione Biden.
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