Appelli per la pace
Da Roma a Macerata e fino a Vienna si chiede lo stop alla guerra. Parte in salita la controffensiva ucraina. Oggi Meloni torna in Tunisia, modello Libia per i migranti. Gay pride a Roma. Inter battuta
È partita in salita la controffensiva ucraina, presentata da settimane come l’imminente palingenesi della guerra e che si sta rivelando più sanguinosa del previsto. Kiev ha rivendicato di aver conquistato quasi due chilometri di terreno a Bakhmut ma i russi sostengono di aver inflitto grandi perdite ai nemici. Intanto i racconti delle conseguenze dell’alluvione sono terribili: c’è un disastro ambientale ma soprattutto una grande sofferenza dei civili. Si sa poco degli abitanti sotto l’occupazione russa ma il racconto di Repubblica da Odessa e le notizie che filtrano dalla Crimea sono drammatiche, visto che nella penisola mancherebbe già da giorni l’acqua. Gli esperti militari ora si fanno più prudenti. Il generale Claudio Graziano ha detto alla Stampa che la “guerra durerà ancora a lungo”. Papa Francesco, che pure oggi rinuncerà alla preghiera dell’Angelus, ha voluto spedire un appello per la pace attraverso il messaggio letto ieri in piazza san Pietro al Meeting internazionale sulla Fratelli tutti. Il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin ha confermato che l’inviato del Papa Matteo Zuppi potrebbe incontrare a Mosca Kirill nei prossimi giorni. Proprio da Mosca è arrivato un appello per la pace, diffuso fra i partecipanti al tradizionale pellegrinaggio di fine anno scolastico da Macerata a Loreto, da parte dell’arcivescovo metropolita della Madre di Dio Paolo Pezzi. A Vienna, segnala Il Fatto, c’è stata una riunione dell’internazionale pacifista con la partecipazione di Jeffrey Sachs e Noam Chomsky. Ma la diplomazia, a parte l’iniziativa vaticana, appare ferma. E anzi le prossime riunioni della Nato e della Ue promettono nuovi obiettivi bellici.
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