"Apriamo il cantiere sicurezza"
Fermare la strage dei lavoratori obiettivo per tutti. Navalny ucciso con un pugno? Assange deve aspettare. La Knesset vota contro uno Stato palestinese. Sardegna, la corsa al voto
C’è un obbiettivo condiviso da tutti: fermare la strage sul lavoro e contrastare il sommerso. Dopo la tragedia nel cantiere di Firenze per la costruzione del nuovo stabilimento Esselunga, dove hanno perso la vita cinque operai (un italiano, tre marocchini e un tunisino) e tre sono rimasti feriti, il governo mette a punto un piano per rafforzare salute e sicurezza sul lavoro. Vengono previsti più sanzioni, anche penali, più ispettori e controlli, formazione e qualificazione delle imprese. Si lavora ad un provvedimento organico che andrà al prossimo Consiglio dei ministri, come ha spiegato la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone. Il suo collega, titolare della Giustizia, Carlo Nordio si è detto contrario all'ipotesi di introdurre un reato di “omicidio sul lavoro”. Moltissima gente ieri pomeriggio alla manifestazione di Firenze indetta dai sindacati (vedi Foto del Giorno). A margine della protesta l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, ha rivelato che tre giovani operai egiziani che da un anno erano impegnati nei lavori del cantiere, davano metà della paga agli 'intermediari', quelli che li avevano indirizzati qui, ai caporali.
Non è stato l’agente nervino Novichok, come aveva detto la vedova. Oggi i giornali riportano un’altra ipotesi: Aleksei Navalny sarebbe stato ucciso con un pugno sferrato sul cuore, un metodo usato ai tempi del Kgb. La notizia è stata diffusa da Vladimir Osechkin, fondatore della Ong Gulagu.net. Ma siamo ancora in un campo di informazioni difficili da verificare. Intanto la madre di Navalny non ha ancora ottenuto il corpo, nonostante la richiesta diretta a Vladimir Putin.
Si avvicina l’anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Bloomberg scrive che la guerra sta volgendo a favore della Russia, alla vigilia del 24 febbraio e Mosca crede che una vittoria militare sia possibile. Di situazione “estremamente difficile” ha parlato anche il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. I governi dell'Ue hanno dato il via libera al tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, spiega Charles Michel in un’intervista al Corriere, promettendo che i 27 si preparano ad un cambio di passo nel coinvolgimento militare. “C'è un solo piano A: la vittoria di Kiev”. Sono i paradossi della storia: in nome del pacifista Aleksei Navalny, l’Europa si prepara ad aumentare le spese militari, inviare nuove armi in Ucraina e immaginare una difesa europea autonoma dagli Stati Uniti (soprattutto se in Usa dovesse vincere di nuovo Donald Trump).
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