Armi, la “pazzia” di Biden
La Nato decide di spedire nuove armi e il G7 stabilisce nuove sanzioni. Il presidente Usa non esclude un intervento militare diretto. Per il Papa il riarmo è "pazzia", oggi la consacrazione a Maria
Grido di guerra occidentale dalla riunione della Nato a Bruxelles. Si è deciso di dare più armi alla resistenza, oltreché di procedere, in sede di G7 straordinario, ad altre sanzioni economiche contro Mosca. Ma alla riunione dell’Alleanza atlantica a Bruxelles, è accaduto qualcosa di più: per la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina, il presidente americano Joe Biden non ha escluso il ricorso alla forza militare. È vero: lo ha fatto minacciando l’intervento in caso di utilizzo delle armi chimiche da parte dei russi. Ma il passato dimostra quanto sia difficile, durante un confronto bellico, avere prove certe e oggettive del comportamento di uno dei due contendenti. Colpisce, in contrasto, una delle dichiarazioni fatte da Mario Draghi, quando dice: “Tanto dobbiamo essere fermi e proattivi con le sanzioni, tanto dobbiamo cercare assolutamente, disperatamente la pace”. Già la pace, ma Biden e Putin la permetteranno?
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