"Basta, fratelli, basta!"
Papa Francesco all'Angelus si rivolge ad Israele e ad Hamas, chiedendo la liberazione degli ostaggi e le cure per i feriti dell'ospedale. Il Mossad tratta. Attesa per Xi-Biden. Scontro Landini-Salvini
Ostaggi e ospedali. Quello che arriva alla stampa internazionale è che i due fronti di emergenza nella Striscia di Gaza sono ancora di carattere umanitario. I primi sono nelle mani dei rapitori di Hamas e per loro c’è un lavorìo e colloqui riservati che coinvolgono il Mossad e alcuni Paesi arabi, fra cui Qatar ed Egitto. I secondi riguardano il collasso delle strutture sanitarie, senza energia e medicinali da settimane. Per entrambi la corsa è contro il tempo, perché ogni giorno può essere fatale. Ieri il Papa all’Angelus è stato esplicito e ha detto: “Basta! Basta, fratelli, basta! A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini. Ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace”.
La difficoltà delle operazioni militari israeliane dentro la Striscia è ben raccontata oggi da Fabio Tonacci di Repubblica, che ha potuto entrare nella zona, ma da “embedded” nell’esercito israeliano, a bordo dei carri armati di Gerusalemme. È l’unico modo per la stampa libera per raccontare Gaza. I terroristi di Hamas hanno scavato per anni cunicoli e tunnel, come scrive Domenico Quirico, la guerriglia è piena di insidie fra un sopra e un sotto.
Chi controllerà nel futuro la Striscia? Si torna a parlare di una forza araba con l’egida dell’Onu, mentre pochi pensano che si riaffacci l’Anp, screditata fra gli stessi palestinesi. Una forza araba che potrebbe comprendere militari di Paesi come Egitto, Giordania, Arabia Saudita… Sul piano diplomatico tutti guardano all’incontro che ci sarà fra 48 ore a San Francisco fra il presidente cinese Xi Jinping e quello statunitense Joe Biden. Xi cerca il rilancio economico mondiale, Biden ha bisogno di distensione internazionale e di riaprire il dialogo con tutti.
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