Biden e Meloni a Kiev
Oggi parla anche Putin da Mosca, dove è arrivato il cinese Wang. Il mondo appare in bilico fra pace ed escalation. Compromesso per il superbonus. Le streghe di Dahl difese da Salman Rushdie
Visita a sorpresa del presidente americano Joe Biden a Kiev, in piena solidarietà a Volodymyr Zelensky, tre giorni prima dell’anniversario dell’invasione russa. Una vicinanza simbolica, rafforzata dalla promessa di nuovo sostegno militare. Gli ucraini hanno chiesto da tempo nuovi missili a lungo raggio. Nel frattempo, a Mosca, alla vigilia dell’atteso discorso di Vladimir Putin alla Duma, il parlamento russo, è arrivato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Secondo la Reuters, ha in tasca un piano per la pace e per la fine delle ostilità che proporrà allo stesso Putin. Nello Scavo su Avvenire nota, nel suo commento, che un altro segnale importante è dato dalla circostanza che Washington aveva comunque fatto sapere a Mosca della visita di Biden nella capitale ucraina: e “per tutta la durata della trasferta non vi sono stati attacchi degni di nota. Sorte diversa era toccata al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres al presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. E già in queste ore sapremo se la “pausa” di ieri mattina è un’apertura a un dialogo armato o il prologo di una nuova brutale offensiva”. Mai come adesso, il mondo è in bilico fra voglia di pace e nuova escalation militare.
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