La Versione di Banfi

La Versione di Banfi

Share this post

La Versione di Banfi
La Versione di Banfi
Biden sfida Trump

Biden sfida Trump

Dopo le telefonate di Trump con Putin e Zelensky, Joe Biden spedisce 500 missili e nuovi contractors in Ucraina. Escalation della guerra. A Gaza "moriranno di fame". Domani la Cop a Baku

Avatar di Alessandro Banfi
Alessandro Banfi
nov 10, 2024
∙ A pagamento
3

Share this post

La Versione di Banfi
La Versione di Banfi
Biden sfida Trump
Condividi

C’è una vecchia regola dei cronisti politici che recita più o meno così: a volte, non sempre, quando un leader fa una dichiarazione non richiesta lo fa perché sta per fare l’esatto contrario. Questa volta è accaduto al presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden. Aveva appena sottolineato con grande enfasi che la transizione del potere con il successore (e ritornante) Donald Trump sarebbe stata ordinata e senza scossoni, ed ecco che il Washington Post rivela che l’amministrazione Biden sta accelerando la spedizione di 500 missili a Kiev e anche nuovi “contractors” sul terreno ucraino. All’indomani del primo disgelo e del doppio colloquio telefonico, prima con Vladimir Putin e poi con Volodymyr Zelensky, della coppia Trump-Musk, l’America soffia sul fuoco della guerra. Chi crede che Kiev non vada lasciata sola apprezza molto la mossa di Biden. Chi spera comunque nella pace è un po’ atterrito dall’escalation cui assisteremo nei prossimi due mesi. I russi stanno infatti avanzando a tappe forzate mentre stamattina c’è stato un pesante attacco di droni ucraini sulle città russe. I contendenti vogliono arrivare al negoziato in posizioni migliori di oggi e c’è da aspettarsi di tutto.   

Ha ragione Alberto Negri sul Manifesto quando scrive che solo ad Hollywood la pace si conclude in un giorno, come aveva promesso il candidato Trump. Ma colpisce che in questa situazione la politica e la diplomazia (in Europa e negli Usa) stentino a prendere il sopravvento, contribuendo a corrompere quella democrazia in nome della quale pure si combatte. E in difesa della quale si teme l’avvento dell’amministrazione Trump.     

La pace in Medio Oriente poi sembra ancora più complicata. Non si parla più di trattative, né di cessate il fuoco a Gaza. Il Libano è tornato nel cono d’ombra. Sono momenti in cui poi vengono compiute le peggiori nefandezze. Francesca Mannocchi sulla Stampa racconta di un piano militare per affamare definitivamente i palestinesi di Gaza e così espellerli da quella zona.

Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde:

Questo post è per abbonati a pagamento.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Alessandro Banfi
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi