Bombe sugli accordi
Crudeli bombardamenti dei civili nel giorno in cui spunta un accordo di pace in 15 punti. Zelensky infiamma il congresso Usa, che spedisce altre armi. Colloquio fra il Papa e il patriarca Kirill
È crudele l’ottovolante delle notizie che si susseguono in giornate come quella di ieri. Prima le indiscrezioni del Financial Times su un piano di pace articolato in 15 punti fanno volare le Borse di mezzo mondo: tanto che i mercati scommettono su un accordo vicino. Il piano potrebbe prevedere una neutralità dell’Ucraina. Poi i discorsi del presidente Vladimir Putin ai concittadini (“L’Occidente vuole spazzare via la Russia”) e quello dell’ucraino Volodymyr Zelensky ai membri del Congresso Usa (“Ogni giorno è un 11 settembre”) raffreddano le speranze. Il presidente Usa Joe Biden rincara la dose definendo il presidente russo un “criminale”. All’inviato della Stampa la vice ministra ucraina Irina Vereshchuk dice: “Vogliamo la Nato. La terza guerra mondiale è già qui”. Mentre gli americani annunciano di spedire a Kiev nuove armi maggiormente sofisticate, missili più potenti e droni.
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