Cade Stellantis

Crollo in Borsa e futuro nero per i 40 mila dipendenti dopo le dimissioni di Tavares. Dubbi sull'elettrico. Siria: i ribelli ad Hama, jihadisti buonisti? Foti al posto di Fitto. Macron in declino

Dopo le dimissioni di Carlo Tavares, la crisi della Stellantis si manifesta nel crollo del titolo in Borsa. Ma non solo. I numeri e i dati che sciorinano oggi i giornali sono deprimenti. L’azienda ha perso il 24 per cento delle sue vendite in Italia. E i 40 mila dipendenti, ed i 60 mila dell’indotto auto, adesso hanno un futuro quanto mai incerto. La politica, in modo bipartisan, chiede l’audizione di John Elkann in Parlamento. Mentre Giorgia Meloni cerca di rassicurare sul fronte dell’occupazione e del futuro degli stabilimenti italiani. Lui Elkann promette di accelerare i tempi della successione a Tavares. Nei commenti spiccano le critiche alla strategia di Tavares. E fra le righe si continua a discutere dell’auto elettrica. In sede europea Ursula von der Leyen vorrebbe rivedere la strategia che ha portato al bando dell’endotermico al 2035. Linea condivisa dal Ppe e in Italia dal centro destra. Anche perché se Stellantis piange, Volkswagen non ride: ieri è iniziata una serie di manifestazioni di protesta in tutta la Germania per la chiusura di tre stabilimenti.

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