Colpi contro gli italiani dell'Onu
Israele attacca le postazioni Unifil in Libano guidate dagli italiani. Crosetto: "Crimine di guerra". Tajani chiede le scuse. In Iran sindrome da spie. Zelensky a Roma: da Meloni e oggi da Francesco
I giornali italiani di oggi riportano in prima pagina l’attacco di Israele ad una base dell’Unifil nel sud del Libano. Un carro armato israeliano ha centrato la struttura della forza multinazionale Onu guidata dagli italiani e che garantisce la pace nella zona. Durissima la reazione del nostro ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha detto: “Nessun motivo militare e nessuna giustificazione: è un crimine di guerra, non un errore". Parole pronunciate da Crosetto, affiancato dal comandante del Comando operativo delle forze armate Francesco Figliuolo, nella sala stampa di Palazzo Chigi. Ma sono parole proporzionate ad un attacco, quello dell'Idf alle basi italiane dell'Onu in Libano, che non ha precedenti. Lo sfogo del titolare della Difesa contro Israele arriva dopo ore in cui Roma aveva chiesto un chiarimento a Tel Aviv. Da quando, già mercoledì sera, l’esercito israeliano ha colpito e distrutto le telecamere e altri sistemi di videosorveglianza negli ultimi due avamposti dei nostri caschi blu a Naqoura. Oggi Antonio Tajani dalle colonne del Corriere della Sera dice di aver chiesto le scuse ufficiali di Israele e di aver parlato più volte col presidente Isaac Herzog. Ma finora non sono arrivate giustificazioni.
L’attacco alla storica presenza dei soldati italiani sotto l’ombrello Onu si iscrive in un disegno di destabilizzazione totale del Libano. Il titolo del Manifesto recita: Levatevi di mezzo. Brutale, ma efficace come sintesi. Ma è anche nel solco della demonizzazione delle Nazioni Unite. La coincidenza è che oggi l’Accademia di Stoccolma annuncia il Nobel per la Pace e fra le candidature ci sono proprio l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi, e lo stesso segretario generale António Guterres. Vedremo.
Intanto Israele prepara l’attacco all’Iran, preannunciato dal ministro della Difesa Yoav Gallant. Da Teheran arriva la notizia che un importante capo dei pasdaran è sparito e l’evento sarebbe parte di un tentativo di “bonificare” l’alta dirigenza iraniana. Evidentemente infiltrata dai servizi segreti israeliani. L’Idf ha reso noto poco fa di aver ucciso il comandante supremo della Jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah nel raid aereo che ieri ha colpito il campo profughi di Nur Shams a Tulkarem, in Cisgiordania.
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