La Versione di Banfi

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Con gli ucraini, per la pace

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Ore drammatiche del conflitto mentre i corridoi umanitari creano la strada ai profughi: solo ieri un milione e mezzo usciti dall'Ucraina. Si manifesta per la pace. Ma il premier GB Johnson preoccupa

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Alessandro Banfi
mar 05, 2022
∙ A pagamento

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Con gli ucraini, per la pace
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Edizione speciale del sabato con alcuni necessari aggiornamenti sulla guerra in Ucraina, giunta al decimo giorno. Mentre si torna in piazza per la pace, sembra che le speranze di un’uscita rapida dal conflitto si siano assottigliate in modo sempre più drammatico. L’escalation militare russa, come già avevamo anticipato nella Versione di ieri mattina, ha sfiorato ieri la tragedia nucleare. Una tragedia, che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti per tutta l’Europa. Oggi dovrebbero riprendere i negoziati ma la minaccia di Putin di non fermarsi è confermata dal tragico bilancio delle città martoriate e dai tantissimi morti ucraini delle ultime ore. La Ue e la Nato (ieri ci sono state una serie di riunioni di emergenza) hanno deciso per ora di non aderire alla richiesta disperata di Zelensky di creare una no fly zone nei cieli ucraini, ma in un’intervista ad una serie di giornali europei, per l’Italia Repubblica, il premier inglese Boris Johnson dice: «Non ho mai visto una differenza così netta tra bene e male in vita mia». Sembra quasi una premessa morale alla guerra mondiale.

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