La Versione di Banfi

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Contro l'odio

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Edizione speciale della Versione a conclusione del Meeting di Rimini. Mattarella mette i paletti per i prossimi 4 anni. Positivo il bilancio della kermesse: più giovani più spazi e più visualizzazioni

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Alessandro Banfi
ago 26, 2023
∙ A pagamento
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Eccovi in serata una non prevista edizione speciale della Versione, che di solito riposa di sabato. In realtà non si tratta della forma canonica. È piuttosto una rassegna che vuole concludere il racconto dell’edizione 2023 del Meeting di Rimini, iniziato domenica scorsa e che eccezionalmente vi ha offerto lungo tutta la manifestazione i principali articoli dei quotidiani su Rimini, divisi per giornate. Ecco qui il link alla versione finale della rassegna.  

Speciale Meeting 2023

Foto: Presidenza della Repubblica

La giornata conclusiva è stata segnata dal discorso di Sergio Mattarella. Seguendo l’esempio storico di illustri precedenti (Oscar Luigi Scalfaro, Giorgio Napolitano e lo stesso Mario Draghi) il capo dello Stato ha letto un discorso di ampio respiro e in qualche modo di programma per il futuro. Da una manifestazione che ospita tanti volontari e tante realtà del terzo settore ha voluto ricordare il grande pilastro della pace, riprendendo il titolo originario della kermesse: meeting per l’amicizia fra i popoli. In nome della Costituzione e di coloro che la ispirarono, ha ricordato i valori fondanti che spazzarono via il Fascismo dal nostro Paese. La parola chiave è “odio”. Mai più razzismo, mai più disprezzo dell’altro. Verrebbe da dire che è il programma con cui affrontare i prossimi anni, soprattutto dovendo coabitare lealmente con un governo di centro destra. I “paletti” di Mattarella sono chiari: no al presidenzialismo, no al razzismo anti migranti, no all’odio sociale e politico.

Ambienti del Quirinale hanno anche sottolineato il suo sconcerto per il consenso attorno al generale Roberto Vannacci. Mattarella sostiene il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, grandi avversari del generale “avvicendato”. Non si può ridurre certo il pensiero del Presidente alle polemiche sotterranee, ma il segnale è stato dato.

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