"Denunciati all'Aja"

Scontro governo-Cpi. Nuove accuse di "ostacolo alla giustizia" per Meloni, Nordio e Piantedosi sul caso Almasri. Trump insiste su Gaza. Scoppia un nuovo caso di spionaggio. Niqab a Monfalcone

Dunque la linea scelta dal governo sul caso Almasri di attaccare la Corte Penale internazionale dell’Aja rischia di diventare un clamoroso autogol. Ieri Avvenire.it ha anticipato la notizia che ci sarebbe una nuova accusa a livello europeo di «ostacolo alla giustizia» rivolta contro Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. Su cui gli stessi giudici della Corte dovranno pronunciarsi. Palazzo Chigi ha voluto precisare che per ora «non esistono indagati». Ma l’inchiesta, su denuncia di un profugo torturato, c’è e la polemica è altissima. Per il ministro Antonio Tajani «servirebbe un’inchiesta sull’Aja», per il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto «tutto finirà in un nulla di fatto». Giorgia Meloni, che ieri aveva deciso di non affrontare l’Aula, lascia trapelare una difesa del suo operato. Riferisce il Corriere alcune parole della premier: «Io ho fatto soltanto il mio dovere, in tutti i passaggi di questa vicenda, non ho nulla da nascondere. Come ho sempre fatto, difendo solo l’interesse nazionale». Oggi La Stampa torna sul memorandum sottoscritto da tutti gli ultimi governi (di diverso colore) con la Libia. Ma bisognerà pur prendere atto obiettivamente che il governo Meloni, nelle diverse versioni offerte sui fatti accaduti, non ha mai voluto riferirsi a questi patti e alla sicurezza nazionale in modo schietto e diretto.

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