Domande per Kamala
Harris vince il primo duello con Trump. Ma non è detto che basti per il 5 novembre. Hamas apre alla tregua, Pizzaballa a Jenin. Boccia a Rete4: pagina triste. Si tratta su Fitto. Il Papa a Singapore
Kamala Harris ha vinto la battaglia del primo duello televisivo, seguito da quasi 70 milioni di americani. Lo hanno scritto anche i commentatori di destra e lo ha ammesso lo stesso Donald Trump. Anche se poi dal versante conservatore si è voluto attribuire la colpa ad una conduzione scorretta dei giornalisti della ABC. Resta che a livello di match televisivo, di padronanza della scena, di capacità retorica la candidata dem ha prevalso. Questo non significa che abbia già vinto la guerra delle elezioni presidenziali del 5 novembre. Come ha notato il veterano Seymour Hersch, nella sua newsletter su substack, ci sono dei “buchi” sostanziali nella auto-presentazione della vicepresidente. Che cosa farebbe in politica estera? Resterà in continuità con la amministrazione Biden, soprattutto su Ucraina e Israele? Manterrà la linea della nuova Guerra Fredda mondiale, contro la Russia e contro la Cina? Condividerà il disegno di un allargamento mondiale della Nato, fino al Pacifico? Anche sull’economia, interna americana, e sul commercio estero, qual è il programma di Kamala Harris? Sono domande aperte che rappresentano uno dei veri temi dei prossimi due mesi, come mostrano di condividere Mattia Ferraresi sul Domani e Dana Bash della Cnn oggi sulla Stampa.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: