Donne, vita, libertà
Lo slogan iraniano simbolo della Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. Manovra a Bruxelles, Meloni cambierà l'abuso d'ufficio. Kiev al buio e al gelo. Domani colletta alimentare
Lo slogan iraniano “Donne, vita, libertà” fa il giro del mondo nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ed è la più drammatica evidenza che la violenza contro le donne e la loro discriminazione riguarda tutti: Paesi ricchi e Paesi poveri. Dittature e democrazie. Anche le donne dell’Ucraina (leggete la storia di Olga nel pezzo di Nello Scavo sull’Avvenire di oggi) ci ricordano che nelle guerre sono loro le prime vittime. I dati che l’Istat fornisce sulle violenze alle donne italiane sono poi scoraggianti: non solo per i femminicidi ma per tutte le forme di soprusi e di odio, a cui sono sottoposte le rappresentanti dell’altra metà del cielo. Padre Aldo Bonaiuto, della Comunità Giovanni XXIII discepolo del grande don Oreste Benzi, scrive oggi a proposito delle donne mercificate sulle nostre strade e nei nostri hotel. Nella società dei consumi l’amore si compra e il corpo della donna è in vendita. Nella società guidata con la violenza dagli ayatollah di Teheran, la donna non ha la stessa dignità dell’uomo: la sua sottomissione è legge, la sua stessa vita ha un valore inferiore a quella degli uomini. Il mondo non può stare a guardare. Lo scorso anno, con gli amici di Vita, ho avuto la fortuna di raccontare la vicenda delle “cuoche combattenti”, la cooperativa messa su da Nicoletta Cosentino a Palermo. Mi piace ricordare oggi la loro lotta contro i soprusi maschilisti, che si comunica gioiosamente con meravigliosi prodotti alimentari (li trovate qui). Un gesto, un pensiero, o anche solo un attimo di consapevolezza possono rendere questa giornata non retorica e scontata.
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