Dove sono gli sforzi per la pace?
La domanda di Schuman rilanciata da Papa Francesco in Ungheria. Speciale viaggio con i discorsi integrali. Gli ucraini bombardano Sebastopoli. In arrivo la terza tranche del Pnrr. Torna ChatGpt
Numero speciale della Versione domenicale oggi, che dà ampio spazio al viaggio di Papa Francesco in Ungheria. Viaggio che termina stasera col rientro a Roma. Diciamo subito che, oltre ai consueti articoli in pdf del sabato e della domenica, oggi potete scaricare i discorsi del Papa in versione integrale, tratti dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede. Sono prese di posizione molto importanti sulla pace e sulla guerra, sull’Europa e sui migranti, pronunciate dal cuore del vecchio continente, che sono state ampiamente sottaciute dalla maggioranza dei giornali italiani. Non c’è da stupirsi, visto che i giudizi di papa Francesco vanno contro la mentalità dominante. A colpire soprattutto la frase di uno dei fondatori dell’Europa, Robert Schuman, che è stata al centro del primo discorso ufficiale a Budapest e su cui il papa ha incentrato il suo ragionamento. «Dove sono gli sforzi creativi di pace?» si è chiesto ed ha chiesto al mondo. Domanda pesante, domanda profetica. Domanda pronunciata dopo aver ricordato che l’Europa si è distinta sempre per il «sogno di pace» e oggi invece sembra rassegnata «a una sorta di infantilismo bellico». Altre domande chiave ne sono scaturite, come ha notato Mimmo Muolo nell’editoriale di Avvenire di sabato: «Dov’è l’Europa capace di non diventare preda di «populismi autoreferenziali»? Dov’è il continente che sa accogliere i migranti, lavorando a «vie sicure e legali» di ingresso? Dov’è l’Unione «centrata sulla persona e sui popoli», che non si trasformi «in una realtà fluida, se non gassosa», oggetto di «colonizzazioni ideologiche», come la cosiddetta cultura del gender, o di false concezioni della libertà, come «un insensato diritto all’aborto», che è invece «sempre una tragica sconfitta»?
Alle parole si sono aggiunti fatti concreti, come l’incontro a tu per tu con Hilarion, metropolita di Budapest e dell’Ungheria (vedi Foto del giorno) che papa Francesco conosce bene e che, pur essendo nella Chiesa ortodossa russa, era stato spedito da Kirill a Budapest per le sue esplicite perplessità sull’operazione militare speciale di Putin. Secondo Repubblica, Hilarion potrebbe essere il canale di messaggi a Mosca da parte di Bergoglio.
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