Draghi verso la crisi
I 5 Stelle decidono di non votare la fiducia. Esecutivo in bilico. Non ci sono i 16 miliardi per il cuneo fiscale. Spiragli di accordo fra russi e ucraini, grazie ad Erdogan. Usa, record inflazione
Dunque, ci siamo. Ieri sera, dopo le 21, è arrivata la decisione dei 5 Stelle: non voteranno con la maggioranza di governo. Si va verso una crisi anche formale, dopo giorni e giorni di nervosismo e incertezza. Fra i parlamentari del Movimento è prevalsa la voglia di rompere e distinguersi, mentre Giuseppe Conte fino all’ultimo ha cercato una mediazione, nel tentativo di accontentare la base. L’ipotesi era un voto disgiunto che mantenesse i ministri pentastellati nel governo presieduto da Mario Draghi. Niente da fare. Via dal governo horror (copyright Alessandro Di Battista). Anche il tavolo su salario minimo, cuneo fiscale e lavoro, ieri era il turno della Confindusstria, non ha dato i frutti sperati. Ad oggi i 16 miliardi, necessari per la manovra così come l’avrebbero voluta sindacati e imprenditori, non ci sono e il premier non sembra abbia intenzione di allargare ulteriormente il buco del debito nel bilancio.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: