Dubbi sulla strage, rabbia araba
Biden a Gerusalemme: solidale con Israele. La strage all'ospedale attribuita ad Hamas. Le piazze arabe esplodono. Il Papa: nuova preghiera il 27 ottobre. Chiuse le frontiere Ue. Xi e Putin a Pechino
Il mondo è diviso in due: da una parte l’abbraccio di Joe Biden a Benjamin Netanyahu. Dall’altra la rabbia delle piazze arabe. Sono le due immagini di ieri, che Tor Wennesland, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente commenta così: «Siamo sull’orlo di un abisso profondo e pericoloso. Il rischio dell’espansione di questo conflitto è molto reale». Il Presidente Usa nella sua visita in Medio Oriente non ha potuto incontrare nessun rappresentante palestinese o del mondo arabo e non ha ottenuto da Israele i soccorsi umanitari richiesti ad una popolazione sigillata, in un assedio medievale fuori dalle leggi internazionali, ormai da undici giorni. Con un bilancio pesante di tremila vittime palestinesi. Scrive oggi Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore: “Il messaggio è ciò che l’opinione pubblica internazionale ha colto: Israele si deve difendere. Come, è irrilevante”. Mano libera per Netanyahu sulla “fase due”?
Sulla strage dell’ospedale l’Autorità nazionale palestinese (471 morti secondo Avvenire) ha chiesto un’indagine internazionale, rivolgendosi alla Corte Penale dell’Aja. Israele sostiene che la responsabilità della tragedia è di Hamas che avrebbe fatto partire un razzo dalla Striscia, poi caduto sul parcheggio dell’ospedale. Gli Usa danno credito a questa versione e anche l’Italia. L’Europa è più cauta: “Non abbiamo conferme”, dice Josep Borrell. Non sarebbe la prima volta che Hamas fa cadere razzi senza averne il controllo, ma le scene della strage all’ospedale segnano comunque un punto di non ritorno.
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