La Versione di Banfi

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Due dietrofront e uno spiraglio

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Biden ci ripensa e spedisce i missili a Kiev. La Ue viene bloccata da Orbán sulle nuove sanzioni. Forse Putin vuole vedere Zelensky. Don Matteo celebra il 2 giugno. Brutte nuove sull'occupazione

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Alessandro Banfi
giu 02, 2022
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Due dietrofront e uno spiraglio
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La giornata è segnata da due dietrofront e da un piccolo spiraglio. Il primo dei dietrofront è quello che già la Versione di ieri mattina aveva annunciato: Joe Biden spedirà davvero i missili richiesti da Volodymyr Zelensky per la battaglia nel Donbass. Il Presidente ci ha ripensato e ha dato il suo sì a due condizioni: che i missili siano quelli che hanno una gittata di 80 chilometri e non di 300. E che gli ucraini si impegnino a non colpire il suolo russo. L’altra marcia indietro è quella dell’Unione Europea. Per la verità, al di là dell’entusiasmo di Mario Draghi, era palpabile che il sesto round di sanzioni contro Mosca non fosse stato proprio un successo. Ieri pomeriggio si è riunito il Coreper - gli ambasciatori degli Stati membri presso la Ue- e in quella sede l’Ungheria ha chiesto di togliere il patriarca russo Kirill, grande sostenitore del presidente Vladimir Putin e della sua guerra, dalla lista delle personalità che saranno colpite dal divieto di ingresso nell'Ue e dal congelamento dei beni. Di fatto bloccando tutto. Il piccolo spiraglio di speranza viene invece da una non meglio precisata disponibilità dello stesso Putin ad incontrare Zelensky. Sarà vero? Mentre i ceceni annunciano: Severodonetsk è nelle nostre mani.

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