Fate presto
Ursula von der Leyen in Emilia-Romagna. Il governo deve ancora decidere sul commissario. Varata la Rai meloniana col nuovo Cencelli: 12 a 12. Ita diventa Lufthansa ma la Germania frena nel Pil
Ancora l’Emilia-Romagna e l’emergenza senza fine del dopo alluvione. Ieri Ursula von der Leyen ha visitato la zona insieme alla nostra premier Giorgia Meloni e al presidente della Regione Stefano Bonaccini. L’Europa c’è e si è impegnata negli aiuti. Fanno impressione nei paesi colpiti le file ininterrotte di macerie dall’odore cattivo e lunghe quanto le strade, raccontate dagli inviati. Scarseggiano in zona anche i mezzi meccanici per portar via i rifiuti. A Conselice, a dieci giorni dall’alluvione, si è ancora nella prima fase della crisi, con mezza cittadina allagata ed un terribile rischio sanitario, che obbliga a vaccinazioni contro il tetano e l’epatite. Ieri il governo ha varato nuove misure, ma Giorgia Meloni non ha ancora deciso sul Commissario. Il rischio è di perdere tempo prezioso per un’indecisione politica, che non è molto comprensibile. Se la maggioranza non vuole affidare l’incarico a Bonaccini, trovi qualcun altro ma lo nomini in fretta. La corsa contro il tempo dev’essere di tutti. Non solo dei romagnoli.
L’economista Stefano Zamagni, che insegna a Bologna, racconta in un’intervista ad Avvenire di stamane che si è parlato poco del caso di Rimini, di come il Comune abbia evitato quell’allagamento che pure c’è stato nelle vicine Riccione e Sant’Arcangelo. Spiega Zamagni: “Dodici anni fa la comunità di Rimini ha creato un forum di cittadini che gratis hanno lavorato per disegnare il futuro della città su diversi piani. Tra cui la messa in sicurezza dei corsi d’acqua. Un piano strategico presentato al consiglio comunale di Rimini dal vescovo Lambiasi. E fu approvato all’unanimità. Un canale è stato tombato, sono stati creati bacini di espansione, e quando è arrivata l’alluvione, Rimini non si è allagata. Bisogna rivitalizzare i circuiti delle comunità. A Rimini il ruolo della comunità cristiana è stato notevole”.
Ieri è stato reso noto il documento di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato che sarà celebrata il 1° settembre prossimo. In esso Bergoglio denuncia che «“Sorella acqua”, come la chiama san Francesco, viene saccheggiata e trasformata in «merce soggetta alle leggi del mercato». La coincidenza è significativa.
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