"Fermate la guerra"
Appello del Papa. In Libano la fuga dalle bombe. All'Onu parla Biden ma appare impotente. Attesi Zelensky e Netanyahu. Meloni torna a Roma dopo un discorso ideologico. Vigilia di Oasis
La grande fuga dal Libano in fiamme è come un film da incubo che scorre sullo schermo del mondo, riunito a New York alla sessione autunnale delle Nazioni Unite. Mai come in questo frangente la coincidenza casuale dei fatti risulta stridente e insieme fotografa implacabile un mondo impotente, nel disordine e in preda alla furia bellicista. Ieri all’Assemblea ha infatti parlato il presidente americano Joe Biden in quello che è stato l’ultimo discorso da capo della Casa Bianca ma la melanconia è venuta soprattutto da quello che ha detto: è infatti tornato a chiedere il cessate il fuoco e la tregua per Gaza. Prospettiva tramontata da giorni. E lo ha fatto senza mai pronunciare la parola Palestina. E senza quella ferma condanna della guerra e della violenza sui civili, che molti ritenevano necessaria. Impotenza americana certo dovuta anche al frangente elettorale. Ma più tragicamente impotenza occidentale. Non a caso il discorso più applaudito di ieri all’Assemblea è stato quello del presidente brasiliano Lula, il leader più credibile del Sud del mondo, come si dice. Da Parigi è riecheggiato il grido di papa Francesco: “Fermiamo la guerra! Stiamo già distruggendo il mondo. Fermiamoci finché siamo in tempo!”.
Nei prossimi giorni saranno di scena negli Usa Volodymyr Zelensky con il suo “Piano per la vittoria” che sarà presentato alla Casa Bianca e ai due candidati del 5 novembre. E lo stesso Benjamin Netanyahu che dovrebbe parlare alla sessione plenaria del Palazzo di Vetro venerdì. Vedremo se la diplomazia riuscirà a riprendere il sopravvento, ma non c’è da farsi illusioni.
Chi invece ha deciso di tornare dagli Stati Uniti anticipatamente è la nostra premier Giorgia Meloni. Il suo viaggio è stato proficuo, anche se ha accuratamente evitato di schierarsi nella campagna elettorale per la presidenza Usa. Va segnalato che in occasione della premiazione all’Atlantic Council Meloni ha formulato un discorso non banale, nel senso di “ideologico”, per una volta non pragmatico (trovate l’integrale dal Giornale di oggi). Prendendo spunto da un’analisi comparsa sul sito Politico, ha tematizzato il concetto di “nazionalismo occidentale” a lei attribuito, per delinearne i contorni. Ci sarà tempo per capire che cosa significhi esattamente, ma certo c’è uno sforzo teorico sulla nuova destra europea che va preso in considerazione. Coincidenza vuole che proprio sull’ideale tradito di Occidente scriva oggi il fisico Carlo Rovelli per il Corriere. In estrema sintesi sostiene: si può essere forse orgogliosi di un Occidente che fa la guerra al Sud del mondo?
A proposito di patriottismo e nazione, una notizia inaspettata è il clamoroso successo della raccolta di firme per il referendum sulla cittadinanza: già raggiunte le 500 mila adesioni ieri pomeriggio (la scadenza era il 30 settembre). I promotori chiedono che venga dimezzato il tempo di residenza in Italia (da 10 a 5 anni) per poter diventare cittadini italiani. Non hanno firmato i leghisti, i Fratelli d’Italia, i 5 Stelle e i seguaci di Calenda. Sì invece da +Europa, da Elly Schlein e da Matteo Renzi. Firma dell’ultimo minuto anche da Verdi e Sinistra. Forza Italia studia intanto la proposta di legge sullo ius scholae.
Coincidenza paradossale della cronaca quotidiana: mentre emergono particolari un po’ vergognosi nell’inchiesta sull’eredità contesa degli Agnelli, i sindacati metalmeccanici chiamano i lavoratori allo sciopero generale del 18 ottobre contro Stellantis. Quest’anno in Italia saranno costruite solo 500mila vetture.
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine è la locandina della Conferenza Internazionale che si terrà a Milano domani al Museo Diocesano, organizzato dalla Fondazione Oasis, dal titolo: “Guerra e migrazioni. Ripensare i rapporti tra Occidente e mondo musulmano”. Qui il programma completo dei lavori.
Fonte: sito Oasis
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Il Medio Oriente è ancora in primo piano. Il Corriere della Sera ci aggiorna: Nuovo raid, fuga dal Libano. La Stampa è anche più diretta: Raid in Libano, strage di civili. Per Avvenire la notizia è la: Fuga dal Libano. Il Domani argomenta: Il Libano può diventare un’altra Gaza. Colpire solo Hezbollah è impossibile. Il Messaggero riporta la frase di Giorgia Meloni sull’Ucraina: «Su Kiev non cambiamo linea». La Repubblica esalta il raggiungimento delle 500 mila adesioni al referendum sulla cittadinanza: Valanga di firme. Il Sole 24 Ore si occupa della crisi del settore automobilistico: Stellantis studia la successione a Tavares. I sindacati dell’auto: sciopero il 18 ottobre. Ironico gioco di parole del Manifesto sullo stesso tema: Autostop. Il Fatto dedica l’apertura all’inchiesta sull’eredità Agnelli: Elkann, gioielli veri e doni finti per frodare. La Verità è sullo stesso argomento: «Agnelli, truccato pure un libro per evadere e truffare lo Stato». Libero torna sullo spionaggio: Striano ma vero: 200mila spiate. Il Giornale rilancia le preoccupazioni dell’Inps: Giungla uscite, pensioni a rischio.
NUOVO RAID IN LIBANO, BILANCIO PESANTE
Salgono a 558 le vittime in Libano dei raid dell’esercito israeliano. Che annuncia: colpiti 1.600 obiettivi militare degli hezbollah. Ridotti ieri i lanci di razzi e missili sul Nord di Israele. Per Avvenire Nello Scavo.
LIBANO, LA FUGA DEGLI SFOLLATI
Migliaia di persone in coda cercano di lasciare il Libano. Reportage di Marta Serafini sul Corriere che racconta come le strade da Tiro e Sidone a Beirut siano piene di profughi.
IL PARROCO FRANCESCANO ACCOGLIE I FUGGIASCHI
Il francescano libanese Toufic Bou Mehri, parroco a Tiro, accoglie i tanti che bussano in cerca di aiuto. Ma l’acqua è quasi finita, e il carburante è diventato introvabile. Dice: «Peggio oggi che nell’offensiva del 2006». La cronaca è su Avvenire.
TESTIMONIANZA SUI BAMBINI DI GAZA
Federica Iezzi, chirurga pediatrica a Gaza per Medici Senza Frontiere, scrive per il Manifesto un’impressionante pagina del suo diario di volontaria. Il dolore dei bambini vittime della guerra.
BIDEN PARLA ALL’ONU
Il presidente americano Joe Biden parla all’Assemblea delle Nazioni Unite. Fa un appello per la tregua, anche se pronuncia mai la parola Palestina. Anche l’Iran è contro l’escalation. Alberto Simoni per La Stampa.
LULA, IL PIÙ APPLAUDITO A NEW YORK
Il presidente brasiliano Ignacio da Silva Lula pronuncia il discorso più applaudito all’Assemblea delle Nazioni Unite di New York. Dice: «A Gaza e in Cisgiordania stiamo assistendo a una delle più grandi crisi umanitarie della storia recente, che ora si estende pericolosamente al Libano». Da Avvenire.
ERDOGAN SENZA FRENI
Molto criticato il discorso del presidente turco Recep Tayyip Erdogan al Palazzo di Vetro. La frase incriminata: «Come vi fu un’alleanza per fermare Hitler ora è necessaria un’alleanza per fermare Netanyahu».
ZELENSKY IN USA CON IL “PIANO PER LA VITTORIA”
Volodymyr Zelensky anticipa in un’intervista alla tv americana il suo “Piano per la vittoria” che presenta in questi giorni ai leader americani. Massimo Basile per Repubblica.
TRUMP CRITICA ZELENSKY: È UN PIAZZISTA
In un comizio elettorale Donald Trump torna a criticare il presidente ucraino. E dice: “Lui tifa Kamala Harris, io invece porterò la pace fra Ucraina e Russia”. La notizia è dalla Stampa.
IL GRIDO DEL PAPA: “FERMATE LA GUERRA”
Nel messaggio conclusivo della tre giorni di Parigi dedicata da Sant’Egidio alla pace, papa Francesco si rivolge ai potenti della terra con un appello. “Stiamo già distruggendo il mondo. Fermiamoci finché siamo in tempo!”. La cronaca per Avvenire è di Giacomo Gambassi.
MELONI TORNA “PREMIATA” DAGLI USA
Giorgia Meloni rivendica equidistanza e distacco dalla campagna elettorale americana. E conferma la linea di sostegno all’Ucraina ma preferisce rientrare prima ed evitare il party di Joe Biden. Monica Guerzoni per il Corriere.
IL DISCORSO SUL NAZIONALISMO OCCIDENTALE
Ricevendo il premio del Global Citizen Award 2024, Giorgia Meloni ha tenuto un discorso “ideologico” all’Atlantic Council, che il Giornale ha pubblicato integralmente. Al centro una riflessione sulla difesa del “nazionalismo occidentale”.
COMMENTA DIONNE: “MA VUOLE INCLUDERE O ESCLUDERE?”
Paolo Mastrolilli per Repubblica intervista E.J. Dionne, uno dei più accreditati analisti della Brooking Institution che si chiede: “A quale Occidente si riferisce Meloni?”.
CITTADINANZA, A SORPRESA GIÀ RAGGIUNTE 500MILA FIRME
Traguardo raggiunto in anticipo rispetto alla scadenza del 30 settembre: ieri alle 16 si è sfondata quota 500mila per il referendum sulla cittadinanza. Il testo punta a portare da 10 a 5 gli anni di residenza continuativa per diventare italiani. Luca Liverani per Avvenire.
CONTE E CALENDA NON FIRMANO
Lorenzo De Cicco su Repubblica analizza le posizioni dei leader politici. Con Più Europa e con Elly Schlein si sono schierati Matteo Renzi e solo all’ultimo Verdi e Sinistra. Contrari i 5 Stelle, Conte non firma. E neanche Calenda.
L’IMAM DI BOLOGNA: LA LEGA MI DIFFAMA
Parla al Manifesto Zulfiqar Khan, 54 anni, di professione imprenditore, imam di Bologna. Da mesi è sotto attacco soprattutto da parte della Lega e di Fratelli d’Italia, che lo accusano di inneggiare alla jihad durante i suoi sermoni. Lui spiega che non è vero.
LA TRUFFA DELL’EREDITÀ AGNELLI
Nell’inchiesta sull’eredità contesa di Casa Agnelli, spuntano finte donazioni e regali fra eredi per evitare il fisco. Sono i meccanismi che hanno motivato il sequestro record del patrimonio. Marco Grasso per Il Fatto.
STELLANTIS, SCIOPERO NAZIONALE DEI METALMECCANICI
I sindacati dei metalmeccanici hanno deciso lo sciopero nazionale per il 18 ottobre. Si danno appuntamento a Roma. Dicono: «Quest’anno la produzione di autovetture nelle fabbriche italiane di Stellantis si fermerà a quota 300mila unità». Filomena Greco per Il Sole 24 Ore.
I VERTICI STUDIANO LA SUCCESSIONE A TAVARES
Il manager è in scadenza nel 2026 ed è sotto esame per scorte e performance negli Usa. Il gruppo alla stampa: «Normale che il board esamini il tema con anticipo». Marigia Magnano per Il Sole 24 Ore.
INPS: PREOCCUPAZIONE PER L’EQUILIBRIO DEL SISTEMA
Documento dell’Inps: il sistema previdenziale italiano rischia squilibri. Ci sono troppe uscite anticipate, di fatto l’età media della pensione è a 64 anni. Enrico Marro per il Corriere della Sera.
IL SAN FRANCESCO DI ZEFFIRELLI NEI CINEMA
Torna al cinema, grazie ad un restauro, il classico film di Franco Zeffirelli “Fratello Sole, sorella luna”, dedicato a san Francesco d’Assisi. Nelle sale sarà presentato dal 4 ottobre. L’articolo è del Quotidiano Nazionale.
OCCIDENTE, IL TRADIMENTO DEGLI IDEALI
In un commento per il Corriere della Sera il fisico Carlo Rovelli si interroga sui grandi ideali della storia dell’umanità, che via via sono stati traditi dai tentativi di attuazione concreta. Dal Cristianesimo alla Rivoluzione francese, fino al Comunismo. Oggi è l’Occidente a mostrarsi ferocemente negatore dei suoi stessi principi.
“L’INSURREZIONE DEL 1956 FU SPONTANEA”
Su Avvenire Roberto Righetto recensisce un saggio di Hannah Arendt sulla rivolta ungherese del 1956. Ora ripubblicato in Italia. Una lezione, sempre attuale, sui totalitarismi.