"Finiscano le guerre"
Papa Francesco rilancia in Mongolia il messaggio di pace e chiama i credenti alle loro responsabilità. Oggi vertice Erdogan-Putin sul grano. Meloni dal GP: "Dobbiamo correre". Amato chiarisce
Le nuvole di guerra che gravano sul mondo angosciano papa Francesco che dalla Mongolia lancia un appello ai capi di Stato e di governo del pianeta: se chi guida le nazioni «scegliesse la strada del dialogo con gli altri, contribuirebbe in maniera determinante alla fine delle guerre che continuano ad arrecare sofferenza a tanti popoli». E nell’Incontro Ecumenico e Interreligioso dell’“Hun Theatre” il suo invito si è rivolto ai credenti: «In quest’ora della storia», lacerata e insanguinata da guerre e scontri, ha detto il Papa, «la nostra responsabilità è grande. Il nostro comportamento è chiamato a confermare nei fatti gli insegnamenti che professiamo; non può contraddirli, diventando motivo di scandalo». Ci sarà tempo per riflettere sull’ennesimo gesto di pace di Bergoglio, che cade in un momento particolarmente cupo della storia. La sua è stata un’offensiva in nome della pace e del dialogo ai confini del mondo asiatico, che ha avuto però come sfondo Russia e Cina. Ai cinesi si è rivolto direttamente, al termine della celebrazione di ieri mattina. Ha preso per mano il vescovo emerito di Hong Kong, il cardinale John Tong Hon, e l’attuale vescovo, il porporato designato Stephen Chow, e ha detto: «Vorrei approfittare della loro presenza per inviare un caloroso saluto al nobile popolo cinese. A tutto il popolo auguro il meglio, e andare avanti, progredire sempre. E ai cattolici cinesi chiedo di essere buoni cristiani e buoni cittadini». Papa Francesco è in rientro dalla Mongolia e atterrerà oggi pomeriggio a Fiumicino alle 17. Qui tutti i testi, le foto e i video di questa straordinaria visita:
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