Fratelli d’Europa
Giorgia Meloni approda a Bruxelles: dissidi sugli sbarchi ma accordo sui conti e apertura della Ue sul Pnrr. Saggio dell'usa Kupchan: trattare subito. Papa in Bahrein. In piazza domani per la pace
Non è una “marziana” a Bruxelles Giorgia Meloni nel suo primo viaggio internazionale che la porta a stretto contatto con tutti i leader europei. Particolarmente cordiali sono apparsi Charles Michel e la presidente dell’Assemblea di Strasburgo Roberta Metsola. Collaborativo e intenso il pranzo con Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia. Interessante l’approccio diretto con Ursula von Der Leyen. Non è solo diplomazia. Ci sono, è vero, idee diverse sul tema dei migranti, dove Meloni è sembrata allinearsi sulla linea di Visegrad, quella dei sacri “confini europei”. Ma su molte altre materie ci sono forti convergenze, a cominciare dal dialogo sull’emergenza gas, per arrivare alla necessità di ampliare il debito comune sul modello di “Sure”. C’è anche un’apertura della Ue, un po’ a sorpresa viste le polemiche in Italia durante la campagna elettorale, sull’adeguamento del Pnrr. Non sono parole, come nota oggi il Sole 24 Ore, se pensiamo al nostro bilancio. Su “un disavanzo aggiuntivo da oltre 21 miliardi rispetto al tendenziale 2023 licenziato dal governo Draghi, e uno scostamento di quasi 12 miliardi rispetto al vecchio programma che puntava al 3,9%, il governo ha già costruito un'intesa con la commissione Ue, rientrata anche nei colloqui condotti ieri dalla premier Meloni a Bruxelles”. L’impressione insomma è che gli intenti e i valori identitari siano rimasti a Roma, simbolicamente affidati alle prime decisioni divisive mentre la Giorgia “international” sia un’altra cosa.
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