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Gaza, la guerra degli ostaggi
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Gaza, la guerra degli ostaggi

Drammatico video di ricatto diffuso da Hamas. Ancora bombe su Gaza. Liberata una soldatessa israeliana. L'Iran preoccupa il Papa. Meloni chiude l'accordo sulla manovra. Venerdì il premierato

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Alessandro Banfi
ott 31, 2023
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50 morti e molti feriti per i raid degli aerei israeliani che hanno colpito nella notte la Striscia di Gaza. Continua l’offensiva militare di Gerusalemme, mentre ieri il Paese è andato sotto choc per il video delle tre donne ostaggio, diffuso nei social da Hamas e non trasmesso dalla tv. In esso le donne si rivolgono direttamente al premier Benjamin Netanyahu, con un’angosciante carica di rabbia e disperazione. Sulla Stampa Domenico Quirico, che è stato per lunghi mesi nelle mani dei rapitori dell’Isis, si immedesima nei sentimenti di quelle donne e scrive una riflessione amara su quanto sta accadendo. Le altre storie sui giornali di oggi riguardano altre due donne: una salvata e una sommersa. La ragazza che ce l’ha fatta è una soldatessa dell’esercito israeliano, che è stata liberata in un blitz dei suoi commilitoni. Quella invece per cui si sono perse le speranze è una giovane ebrea tedesca che aveva partecipato al rave nel deserto, assaltato da Hamas.  

Sul piano diplomatico c’è da registrare una grande preoccupazione in Vaticano. Ieri è arrivata una telefonata dall’Iran al Segretario di Stato Paul Richard Gallagher che ha inquietato la diplomazia del Papa. Francesco torna a chiedere con forza il “cessate il fuoco”. E non sono pochi gli osservatori (da Olivier Roy a Gilles Kepel oggi intervistati) a vedere nel ruolo dell’Iran la chiave di questa crisi mediorientale. Interessante anche lo spunto di riflessione che dà Martino Diez di Oasis, parlando del fondamentalismo religioso proprio del governo attuale israeliano. Aldo Cazzullo sul Corriere sembra anche lui preoccupato del dilagare delle proteste degli studenti universitari in Occidente contro Israele, che non sono sempre e solo antisemitismo. Viviana Mazza sul Corriere racconta la “sindrome Carter”, cioè il crollo di popolarità del presidente Usa Joe Biden negli ultimi sondaggi.

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