La Versione di Banfi

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Giudici "messi in riga"?

Giudici "messi in riga"?

Il governo vara il decreto per salvare l'Albania con l'elenco di 19 Paesi sicuri. Si raffredda la polemica. In Moldavia sì alla Ue per pochi viti. Brics riuniti in Russia. I coloni vogliono tutta Gaza

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Alessandro Banfi
ott 22, 2024
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Giudici "messi in riga"?
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La Verità di Maurizio Belpietro è brutale, dice nel titolo: “Mettere in riga i magistrati sulle espulsioni”. L’espressione racchiude in sé una visione autoritaria e militaresca dove il governo ordina che cosa fare ai giudici. Ma è andata proprio così? Ieri il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto in cui intanto ha messo nero su bianco una lista di 19 Paesi considerati ufficialmente “sicuri”. Giorgia Meloni, alla fine, ha rinunciato a presentare la legge alla stampa. Lo hanno fatto il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano (ex giudice) e il ministro di Giustizia Carlo Nordio (anche lui proveniente dalla magistratura). In sostanza è un solo articolo che contiene l’elenco dei Paesi. Basterà per sbloccare la situazione Albania? Lo stesso Mantovano non ne è convinto al 100 per cento. L’ex presidente della Corte Cesare Mirabelli su Avvenire ricorda che, quale che sia il testo del nuovo decreto, il giudice dovrà decidere caso per caso e in autonomia, non ci può essere nulla di automatico quando si decide sulla libertà della persona. Lo scontro tra politica e giustizia si è comunque attenuato. La diffusione del testo integrale della e-mail scritta dal giudice di Cassazione Marco Patarnello ha raffreddato la polemica. E Fratelli d’Italia ha corretto alcune espressioni del presidente Ignazio La Russa.

Al di là della diffusa volontà di rimpatriare i migranti di quasi tutti i Paesi europei (su cui gioca la propaganda populista e sovranista), non è chiaro un punto: se un extra comunitario ha diritto di avere asilo in Europa quale strada legale può seguire? O meglio: esiste una strada legale per approdare, ad esempio, in Italia per chi è perseguitato nel proprio Paese di origine, senza dover ricorrere agli scafisti? Finché non sarà organizzato questo canale legale e sicuro, quella dell’illegalità degli arrivi resta un’enorme ipocrisia europea. I più grandi complici dei trafficanti sono i governi.

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