"Grazie al Papa"
Domani giornata di preghiera, digiuno e penitenza per la pace nel mondo. L'imam Pallavicini ringrazia Francesco. Netanyahu conferma l'invasione di terra. Erdogan riabilita Hamas. Chiude il Sinodo
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato ieri in televisione e per la prima volta ha ammesso le responsabilità del suo esecutivo nella mancata difesa dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Allo stesso tempo ha confermato che l’invasione di terra nella striscia di Gaza si farà. Non è chiaro quando e come, ma si farà. Intanto a Beirut In Libano si sono riuniti e fatti riprendere, da una tv libanese amica, i leader di Hamas, Hezbollah e Jihad islamica. Sul piano diplomatico due le questioni aperte. Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, «pur non avendo nulla contro Israele» si è schierato per Hamas, definendolo un partito di «liberatori, non di terroristi» e in secondo luogo non si placano le polemiche contro il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Quella di Erdogan è l’ennesima giravolta del Sultano, proprio dopo aver dato un prezioso via libera all’ingresso della Nato in Svezia. La sensazione è che la Turchia voglia inserirsi nella crisi. Sulla Stampa Domenico Quirico analizza anche la posizione estremamente ambigua del Qatar, che invece sta realmente facendo da mediatore nel rilascio degli ostaggi. Quanto a Guterres, una clamorosa forzatura di alcune sue frasi ha permesso ad Israele di mettere al bando ogni funzionario e delegazione dell’Onu. Proprio mentre mezzo mondo e l’Europa chiedono una “pausa umanitaria” nell’assedio di Gaza.
A proposito di Europa, oggi inizia il Consiglio Europeo che ha al centro fatalmente la crisi mediorientale. Paolo Valentino sul Corriere racconta le divisioni profonde fra i 27. Ieri Giorgia Meloni presentando alle Camere la posizione dell’Italia ha ribadito il principio dei due popoli in due Stati e del diritto ad Israele a difendersi, pur ricordando la crisi umanitaria. Nel dibattito i leghisti si sono distinti per la consueta assimilazione islamofoba terroristi uguale migranti, tema della stampa di destra da venti giorni.
La Chiesa italiana è alla vigilia di una giornata importante di preghiera, digiuno e penitenza chiesta da papa Francesco. Grande mobilitazione in tutta Italia, nelle varie diocesi. A Roma domani sera ci sarà anche una fiaccolata di diverse associazioni del Terzo settore e movimenti pacifisti. Importante oggi sull’Avvenire la lettera scritta dall’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente del Coreis, che aderisce all’iniziativa, dicendo: “L’Islam ringrazia il Papa. Digiuniamo per dire no alla menzogna e al male”.
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