Guerriglia Trump
Esercito in strada e coprifuoco contro i migranti in Texas e California. Migliaia a Guantanamo. Il piccolo Adam arriva in Italia. Primo caso di eutanasia in Toscana. Rutte da Meloni: miliardi in armi
Il mondo brucia. L’America è in almeno due Stati sull’orlo della guerra civile. Alla California si è aggiunto infatti il Texas. Capri espiatori della guerra interna sono i migranti, “animali” da deportare a Guantanamo. Donald Trump contrasta la protesta con l’esercito di occupazione mandato nelle metropoli e il coprifuoco. Il governatore repubblicano texano ha mobilitato la Guardia nazionale, come aveva chiesto il presidente. Intanto nella capitale californiana si contano centinaia di arresti e deportazioni. Ieri si è diffusa la notizia che tra i migranti arrestati e destinati alla deportazione di Guantanamo ci sarebbero stati alcuni europei e due italiani, ma il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso che gli azzurri senza il visto possano essere trasferiti nel famigerato carcere cubano. Il cortocircuito è implacabile: prima gli italiani? Ma negli Stati Uniti di Trump sono animali… Scrive il Manifesto: «Matteo Salvini oscilla tra ondate di ammirazione, emulazione e invidia. Donald è il suo eroe, fa quel che lui vorrebbe e non può». In realtà nei giornali della destra fra gli applausi alla guerra interna di Trump, c’è chi scrive che il modello scelto dal presidente Usa è l’Albania. Giorgia Meloni è stata profetica.
Per fortuna la realtà non è la propaganda dei commentatori. Proprio ieri al Viminale è stato firmato un protocollo d’intesa fra il ministero dell’Interno e la Conferenza episcopale italiana che ha l’obiettivo di valorizzare le migrazioni legali, destinando iniziative di accoglienza e di inclusione ai migranti che ne hanno diritto. È un impegno per i cosiddetti “corridoi umanitari”, che hanno permesso l’arrivo nel nostro Paese di migliaia di richiedenti asilo in fuga da Paesi come l’Afghanistan o l’Etiopia, per sfuggire a situazioni di conflitto o di grave persecuzione. La firma è stata messa dal ministro Matteo Piantedosi e il cardinal Matteo Zuppi.
Ieri sera a Milano è finalmente arrivato (vedi Foto del Giorno) il piccolo Adam. Il bambino è l’unico sopravvissuto di una famiglia sterminata durante i bombardamenti israeliani (che hanno ucciso nove fratelli e il padre). Verrà curato a Milano all’ospedale Niguarda. Adam era assieme alla madre, la dottoressa Alaa al-Najjar che era al lavoro al Nasser Medical Center quando i jet di Tel Aviv hanno sganciato le bombe sulla sua casa. In ospedale, riferisce oggi Repubblica, si vuole capire effettivamente l’entità delle fratture al braccio, il decorso delle ferite alla testa e al torace, e soprattutto lo stato dei nervi dell’arto superiore sinistro, che sarebbero stati danneggiati dal bombardamento, per valutare se e come intervenire. Una delle strade potrebbe essere una sorta di auto-trapianto, con il prelievo di nervi ancora vitali da una parte del corpo, e la loro rivitalizzazione e "ingegnerizzazione" in laboratorio, nella Banca dei tessuti del Niguarda, per poi innestarli al posto di quelli danneggiati.
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