La Versione di Banfi

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“I migliori siamo noi”

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“I migliori siamo noi”

Guido Crosetto parla al posto di una silente e prudente Giorgia Meloni. Letta lascia la segreteria del Pd. Salvini invece non molla. La Ue ci proroga il Bilancio. Ma la crisi incalza. Il toto ministri

Alessandro Banfi
Sep 27, 2022
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I partiti provano a metabolizzare il voto, col fardello di risultati in alcuni casi paradossali. I difetti della legge elettorale si sono combinati con il taglio dei parlamentari e le storture risultano palesi. Il Pd che ha ottenuto il doppio dei voti della Lega rischia di avere meno rappresentanti in Parlamento del Carroccio. Forza Italia ha 45 eletti alla Camera, e 18 al Senato con l’8% dei suffragi. Azione-Italia Viva con il 7,73% dei voti ottiene 25 seggi alla Camera, 9 al Senato, la metà. In entrambi questi confronti pesa la scelta secca dei collegi uninominali: più larga è l’alleanza, più eletti si portano a casa. Ma non è possibile che il premio di maggioranza sovverta così tanto i termini del consenso popolare. È una legge proprio da rivedere. Sembra una truffa di palazzo. Lo scrive anche la Verità, non il Manifesto.

Quanto alla politica, Giorgia Meloni ha davanti ora l’impresa più ardua: governare. Lo dovrà fare con due alleati che restano distanti su tante questioni ma avendo la possibilità di proporre al Capo dello Stato i suoi ministri. L’unico nome certo sembra quello di Guido Crosetto, sanguigno imprenditore del Nord. Le scelte di Viminale (per Salvini) e di Farnesina (per Tajani) non sembrano all’altezza. Anche se pare che il capo della Lega (alle prese con notevoli critiche interne) voglia a tutti i costi fare il Ministro degli Interni. Per ora, i mercati hanno reagito bene al successo elettorale di Fratelli d’Italia. Agli investitori piace la stabilità e qui la vittoria è netta, numericamente salda. Più sospeso appare almeno per ora il giudizio sulla politica estera e sui rapporti con l’Europa. Basta dare un’occhiata alla stampa straniera. Vedremo.

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