"I soldi delle armi per la Terra"
Papa Francesco interviene alla Cop28 di Dubai e chiede che il denaro per le guerre sia speso per combattere la fame e salvare il pianeta. A Gaza tregua finita. Il Censis: gli italiani dormono
La tregua è finita. La guerra è ripartita. Oggi soprattutto, visto che questa newsletter vi arriva a sera. Con l’inizio dell’annunciato attacco dei carri armati israeliani nel sud della Striscia di Gaza. Ma già dai giornali di stamattina appare chiaro il quadro. Hamas ha fatto saltare gli accordi con l’attentato di Gerusalemme. Il capo del Mossad, il servizio segreto israeliano, ha ritirato i negoziatori dal Qatar. Anche il flusso dello scambio ostaggi contro prigionieri si è fermato. Gli Usa sono preoccupati e la vice presidente Kamala Harris dice: «Troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi e le immagini di distruzione che emergono sono devastanti». L’Europa è impotente. Anche il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Qatar, ma rischia di essere un atto simbolico o poco più. Il paradosso cui assistiamo è che la gran parte dei civili palestinesi si sono spostati, su ordine dell’esercito israeliano, nella zona meridionale della Striscia e ora si trovano di nuovo sotto il bombardamento. È vero: Israele si è impegnato a creare “safe zone” all’interno di Gaza. Sarebbe un risultato notevole, visto che anche la Cisgiordania, in questo momento appare tutto tranne che una “safe zone”, come racconta Nello Scavo su Avvenire.
“Dirompente e significativo”, come ha detto Carlìn Petrini, fondatore di Slow Food, è stato l’intervento di papa Francesco alla COP28, la Conferenza Onu sull’ambiente riunita a Dubai. Nel suo discorso, letto dal cardinal Parolin, Francesco ha sfidato il mondo e ha proposto di stanziare i tanti soldi oggi destinati alle armi e alle guerre alla cura ambientale della Terra. Ha detto: «Quante energie sta disperdendo l’umanità nelle tante guerre in corso, come in Israele e in Palestina, in Ucraina e in molte regioni del mondo: conflitti che non risolveranno i problemi, ma li aumenteranno! Quante risorse sprecate negli armamenti, che distruggono vite e rovinano la casa comune!». Per poi lanciare l’invito alla comunità internazionale: «Con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e realizzare attività che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi più poveri, contrastando il cambiamento climatico».
Sui conflitti in corso nel mondo e sull’ambiente, la Versione di oggi comprende anche il commento di Massimo Cacciari sulla Stampa, un’altra pagina di diario di Eshkol Nevo sul Corriere e la bella intervista di monsignor Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, pubblicata da Avvenire.
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