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Il bivio del dopo pandemia
La Versione del Venerdì, un commento alle cinque della sera per 10alle5 Quotidiana https://www.10alle5quotidiano.info/
Il ritiro dall’Afghanistan, ma anche l’egoismo dei Paesi ricchi nella distribuzione dei vaccini, la guerra continua sui social che sviluppa per ogni argomento una polarizzazione estrema, e alla fine violenta, delle opinioni sembrano fenomeni diversi che sembrano però tutti convergere su un’unica drammatica constatazione: il tramonto della democrazia. Non neghiamolo. È un periodo in cui il fallimento della politica e le difficoltà della convivenza civile sembrano far esplodere le contraddizioni. Anne Applebaum, giornalista e saggista statunitense, premio Pulitzer ed editorialista del Washington Post, ha scritto un saggio Twilight democracy (in Italia Il tramonto della democrazia, Mondadori) che riassume esattamente le ansie di questo tempo.
La pandemia da Covid sembra aver premiato la forza dell’autoritarismo. Basti pensare alla Cina o alla Russia: come ha notato, con grande realismo, Angela Merkel, esempio raro di leader politico con studi scientifici alle spalle, le democrazie occidentali hanno dovuto aspettare di avere i reparti di terapia intensiva degli ospedali in emergenza, prima di prendere misure come il lockdown. Mentre le democrazie occidentali hanno dovuto fronteggiare movimenti di opinione, magari minoritari ma molto violenti e agguerriti, che hanno manifestato fortissime critiche ai Governi democratici e alle loro decisioni. “Tutti gli autoritarismi”, ha scritto la Applebaum, “dividono, polarizzano e separano le persone in campi fra loro in guerra, e la lotta contro di essi richiede quindi nuove coalizioni”.
Non è una partita di poco conto. Rischia di essere il grande tema dei prossimi anni. Soprattutto per quell’Impero americano che appare in declino economico e militare e per quell’Europa, culla di una grande civiltà che ha cercato di liberarsi dalle dittature e dai totalitarismi. E che li vede oggi tornare. Parole come democrazia, libertà e solidarietà che appaiono “vecchie e fraintese” (sempre la Applebaum) devono ritrovare slancio e attualità nella convivenza digitale.
Forse davvero è il dopo pandemia il momento decisivo. Il bivio è fra un mondo dove vinceranno i nuovi “chierici” autoritari, diviso e violento (populisti come Orbán o Trump, islamisti come Erdogan o i Talebani, neo capitalisti di Stato come Putin o Xi) dove la paura del male fa prevalere la paura della libertà. E un mondo dove invece proprio la paura della morte ci spingerà a riscoprire solidarietà e cooperazione internazionale, interconnessione e necessità di consenso generale. Brutto da dire: entrambi gli scenari sono oggi in piedi. Dipende dalle scelte di ognuno di noi. Dipende dal nostro grado di responsabilità. Dipende dalla capacità di ascoltare davvero l’altro e convincerlo.
PS Ci vediamo domattina per la rassegna intorno alle 9.