Il Campo della Grazia
Un milione e mezzo di giovani col Papa: la veglia e oggi la Messa. Per la pace nel mondo. La Camera approva la riforma del Fisco e chiude. Niger, oggi scade l'ultimatum. Paolo VI 45 anni dopo
Il destino nel nome: Campo da Graça. Cioè Campo della Grazia. Lì si sono riuniti i giovani. Perché, ricorda papa Francesco, la Gmg è «un evento di grazia che risveglia, allarga l'orizzonte, rafforza le aspirazioni del cuore, aiuta a sognare, a guardare oltre». Ma per chi crede tutta la vita è un enorme campo di Grazia. Questo milione e mezzo di ragazzi che per tutta la scorsa notte a Lisbona hanno pregato, adorato il Sacramento e ascoltato le testimonianze di altri ragazzi lo hanno ricordato a tutti noi e al mondo intero. Nell’indifferenza più radicale (i grandi giornali italiani hanno dato a questo evento meno spazio di qualsiasi altro raduno), se non nella aperta avversità dei media e dei potenti della terra. Una GMG di Grazia, ma anche di pace. Segnata nel profondo dalla preghiera di fronte alla statua della Madonna nella cappellina delle apparizioni di Fatima. Papa Francesco, nonostante i progetti fatti, ha scelto di stare in quel luogo totalmente in silenzio. Una decisione la sua, radicale e profetica: le parole contro la guerra e per la pace sembrano esauste, incapaci di interloquire, stremate nel farsi ascoltare. Mentre «Nostra Signora che va in fretta», come ha detto Bergoglio ai giovani, corre verso la meta. Come corse da Elisabetta. Quel silenzio è segno di fiducia e di umiltà. Il cardinal Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, lo ha spiegato: «L’offensiva umanitaria significa non abituarsi alla guerra, che è solo fine e morte».
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