Il campo profughi fantasma
A Rafah atteso l'esercito israeliano. Che ieri ha diffuso una foto falsa di un campo allestito. 2 ostaggi tornano a casa. Accordo sui trattori. Si decide sull'Iva al terzo settore. Martedì grasso
Il Re di Giordania, in visita alla Casa Bianca, chiede a Joe Biden di fermare i raid israeliani nella Striscia. Ma nonostante gli appelli, a Rafah si vive nell’attesa dell’invasione. Soprattutto dopo il primo successo in un’operazione di recupero degli ostaggi, con i due israeliani di origine argentina riportati a casa (vedi Foto del Giorno). L’Egitto ha rafforzato ancora di più il suo confine con Gaza sia con nuove barriere che con nuove truppe. Il Cairo, in tutti i modi, sta cercando scongiurare un’espulsione di massa, arrivando alla minaccia di cancellare lo storico accordo del 1979 con Israele. L’accordo per cui fu ucciso Anwar El Sadat e lo stesso Egitto fu messo fuori dalla Lega araba per ben dieci anni.
Scrive drammaticamente Samir al-Ajrami da Rafah stamattina: “Dove devono andare un milione e mezzo di persone che hanno obbedito all’ordine di abbandonare le loro case al Nord e sono venute quaggiù? Accamparsi sul mare? Schiacciarsi sul confine egiziano finché al Sisi non si decida ad aprire i cancelli? A quel che sappiamo potrebbe essere pericoloso quasi quanto fronteggiare l’esercito israeliano: gli egiziani hanno rafforzato la sicurezza del confine, secondo certe voci stanno costruendo un muro e, si dice, hanno i fucili puntati per evitare l’esodo di noi palestinesi di Gaza”. Nello Scavo su Avvenire racconta l’incredibile vicenda di “una foto che mostra i lavori in corso per attrezzare i campi profughi, spiegando che vengono inviate in loco 23 mila tonnellate di tende e 140 mila tonnellate di cibo. L’immagine dei lavori in corso, diffusa dal profilo “X” ufficiale del governo (ex Twitter) è però un falso. Si tratta infatti della messa in opera, nel 2022, del campo per i profughi ucraini a Palanca, in Moldavia”. Un accampamento fantasma. Si vogliono attirare i palestinesi in un trappola?
Uno spiraglio di speranza è offerto dal Financial Times, secondo cui i capi della CIA e del Mossad dovrebbero incontrarsi oggi al Cairo con alti funzionari di Egitto e Qatar nel tentativo di rilanciare i negoziati su un accordo per fermare la guerra e garantire il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza.
Il Manifesto pubblica una lettera aperta di ebree ed ebrei italiani a favore di un cessate il fuoco a Gaza e per l’apertura di un dialogo di pace e per un futuro condiviso. Fra i firmatari Gad Lerner, Edith Bruck, Piero Pelù e Federico Fubini.
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