"Il conflitto non è imminente"
Europa divisa sulla guerra contro la Russia. Macron pugile, Orban si congratula con Putin. Chiesta la pausa umanitaria per Gaza. Decaro sostenuto da Don Ciotti. Pioltello, editto di Valditara
Il Consiglio Europeo ha preso in esame la possibilità della guerra contro la Russia. Ma sono emerse diverse divisioni e alla fine dal documento redatto ieri (oggi secondo giorno dei lavori) è scomparsa la parte in cui si chiedeva di «allertare i cittadini» del vecchio continente. Se infatti Charles Michel ha ipotizzato «un’economia su base di guerra», il capo della diplomazia Ue Josep Borrell ha sottolineato che il «conflitto non è imminente». Restano le divisioni sulla Difesa comune. No al commissario e soprattutto no agli eurobond sul modello di quanto fatto per la pandemia. È arrivato invece l’ok dei 27 Paesi ad utilizzare gli interessi sugli asset russi della Banca Centrale di Mosca congelati da tempo. Il primo miliardo arriverà a luglio, ma non si toccherà il capitale. E tuttavia ci sono anche dei distinguo perché Austria, Malta, Irlanda e Ungheria non vogliono che questi soldi vengano utilizzati per comprare armi. Più facile si è rivelato invece l’accordo in sede europea sulla richiesta di una “pausa umanitaria” a Gaza.
Giorgia Meloni ha seguito la sua linea di vicinanza a von der Leyen, tenendo conto dell’attivismo di Orban, che ha deciso proprio ieri di congratularsi con Vladimir Putin della sua rielezione, e delle dichiarazioni anti-Ursula dei suoi alleati conservatori. Non si registrano colloqui con Emmanuel Macron, ormai entrato nella parte del falco e che ha fatto precedere la sua partecipazione al summit di Bruxelles da una serie di scatti nei panni del boxeur (vedi Foto del Giorno).
A proposito di Medio Oriente, La Stampa ha intervistato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, punto di riferimento della diplomazia della Santa Sede in quest’area. In essa Pizzaballa schiera la Chiesa per il cessate il fuoco e per la ricostruzione di un dialogo possibile e ribadisce: «“Guerra giusta” è un concetto che non esiste. La legittima difesa è necessaria, come ha detto giustamente il Santo Padre. Ma le guerre devono sempre essere evitate, non devono mai sostituirsi alle prospettive politiche».
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