Il disgelo Usa-Russia
Rubio e Lavrov siedono al tavolo di Riad: primo passo verso la pace. Finisce l'era neo-con. Zelensky furioso va da Erdogan. Rubio coinvolge la Ue, che parteciperà al negoziato. Il Papa ha la polmonite
Nessuna stretta di mano, né grandi proclami. A Riad, Arabia Saudita, i ministri degli Esteri di Usa e Russia hanno avuto però una lunga riunione, durata quattro ore. È un primo passo verso la pace in Ucraina. Subito dopo questi colloqui il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha fatto delle telefonate con i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Regno Unito e Italia, e in più ha sentito Kaja Kallas, alto rappresentante della Ue. Ha spiegato poi il nostro Antonio Tajani: «Le sue parole sono state chiarissime, l’Europa sarà coinvolta nelle trattative perché abbiamo inflitto sanzioni alla Russia».
Il tavolo di ieri rappresenta un cambiamento netto nella politica estera americana. Joe Biden negli ultimi tre anni aveva interrotto ogni rapporto con Mosca. Spiega oggi Jeffrey Sachs al Fatto: «Per quanto riguarda l’Ucraina, Donald Trump sta dichiarando la fine del piano neo-conservatore di espansione della Nato all’Ucraina e alla Georgia, e questo è un segnale chiaro». Per poi aggiungere: «L’Europa si è tagliata fuori da sola, rifiutando la diplomazia. Fondamentalmente, si è schierata sulla linea neo-con: ha riecheggiato i loro discorsi e sposato i loro obiettivi. Così facendo ha gettato al vento la storia delle relazioni diplomatiche tra Russia ed Europa. Ora che gli Stati Uniti di Trump stanno rompendo con l’approccio neo-con, gli europei si ritrovano disorientati e senza strategia. L’Europa ha bisogno di rimettersi in sesto. Non le conviene supplicare gli Stati Uniti, ma deve impegnarsi direttamente con la Russia sulle questioni di sicurezza europea. E dovrebbe riallacciare i rapporti economici con Mosca». A proposito, Mario Draghi è tornato a sferzare la Ue parlando ieri al Parlamento europeo. Chiede unità, difese europea e debito comune: «Non si può dire sempre no». Nei pdf trovate l’integrale del suo discorso pubblicato oggi dal Foglio.
Volodymyr Zelensky è furioso, perché si è sentito tagliato fuori dal rapporto diretto Mosca-Washington. Alla fine ha rimandato il viaggio a Riad previsto per ieri e si è ostentatamente recato in Turchia (vedi Foto del Giorno) a “cercare una sponda in Erdogan”, come scrive oggi Lorenzo Cremonesi sul Corriere. Oggi però riceverà a Kiev l’inviato speciale Usa Keith Kellogg che ha previsto di rimanere per quattro giorni nella capitale ucraina. È attivo anche il presidente francese Emmanuel Macron: ha convocato un altro summit a Parigi, nello scetticismo generale dopo il fallimento di lunedì. Il nostro Sergio Mattarella è uscito dal riserbo e ha cambiato molto i toni dopo le polemiche del Cremlino sui paragoni col nazismo. Ha infatti detto, durante un viaggio nel Montenegro: «La Russia torni ad agire nel rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, della sua indipendenza e dignità».
Molti quotidiani (La Repubblica, Il Giornale) enfatizzano stamattina le cattive condizioni di salute di papa Francesco, ricoverato da venerdì scorso al Policlinico Gemelli di Roma. Ieri sera un bollettino medico parlava di “polmonite bilaterale”. Ma l’entourage del Papa attribuisce a “corvi” interni (ne scrive Fabio Marchese Ragona oggi) l’allarmismo sulle sue condizioni. Padre Antonio Spadaro dice infatti che i medici «hanno trovato il problema, una infezione multi batterica e quindi stanno approntando una terapia che pare sia efficace, quindi il Papa non è in peggioramento come spesso vedo che si sta dicendo in queste ore, non ha la febbre e ieri ha chiamato il parroco di Gaza. Ovviamente il Papa si ritrova chiuso in una stanza di ospedale e penso che questo per lui sia terribile però è veramente necessario e gli auguriamo una pronta guarigione». Il Corriere della Sera racconta la “veglia” popolare fuori dal Gemelli.
La polizia israeliana ha chiuso ieri un’altra scuola delle Nazioni Unite a Wadi al Joz a Gerusalemme. «L’accesso dei bambini all’istruzione deve essere preservato e le strutture dell’Onu devono essere protette e rispettate in ogni momento, ovunque si trovino», ha esortato sui social il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini. Annuncio macabro e deprimente di Hamas: domani saranno restituiti i corpi senza vita della famiglia Bibas. Quello della madre Shiri, di 32 anni, e i suoi figli Ariel, 4, e Kfir, solo 9 mesi, che così non torneranno più dal marito e padre Yarden, liberato pochi giorni fa.
Il gip ha deciso: gli architetti Stefano Boeri, Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli non andranno agli arresti domiciliari ma non potranno far parte di commissioni per l’affidamento di contratti pubblici né concludere contratti con la Pubblica amministrazione. Al di là del processo sull’appalto incriminato per il progetto della sede a Milano della Biblioteca europea di informazione e cultura, non sono considerati pericolosi. Giorgia Meloni festeggia in un video sui social per il dato che oggi Il Sole 24 Ore mette in apertura: il recupero dell’evasione ha portato 33,4 miliardi di maggiori entrate nelle casse dello Stato con un aumento annuo di quasi 2 miliardi.
Ieri è stata presentata la prossima edizione del Salone del Libro di Torino (15-19 maggio) che sarà aperto da un intervento della scrittrice Yasmina Rezza e che ha come titolo un verso di Eugenio Montale: Le parole tra noi leggere. La direttrice Annalena Benini dice alla Stampa: «Il Salone è sempre un evento pluralista che offre la parola e favorisce l'incontro. Ci vogliamo occupare anche di temi attuali e internazionali con la stessa formula dell'anno scorso, andando oltre le presentazioni dei libri per creare dei momenti di approfondimento e di dialogo».
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine ritrae Volodymyr Zelensky a sorpresa ieri in visita ad Ankara per un faccia a faccia con Recep Tayyip Erdogan. Il presidente ucraino ha rimandato infatti la sua missione in Arabia Saudita, in polemica con i colloqui diretti Usa-Russia. Oggi sarà a Kiev per incontrare l'inviato speciale Usa Keith Kellogg e far valere le sue ragioni.
Foto: Ansa
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Il vertice a Riad domina le aperture dei quotidiani. Il Corriere della Sera è neutro: Kiev, il dialogo Usa-Russia. Più convinta La Repubblica: Ucraina, patto Usa-Russia. La Stampa registra il disappunto ucraino: Riad, patto Usa-Russia. La rabbia di Zelensky. Stessa sottolineatura è del Messaggero: Mosca-Usa, il dialogo irrita Kiev. Brutale La Verità: Usa e Russia licenziano Zelensky. Dall’altro versante Il Domani: Vertice sull’Ucraina senza l’Ucraina. Patto Trump-Putin contro Zelensky. Il Quotidiano Nazionale registra: Ucraina, primo patto Usa-Russia a Riad. Ironico il Manifesto: Tavolo riservato. Libero si concentra sulle critiche a Trump: Il Pd dichiara guerra agli Usa. Il Fatto è soddisfatto: Usa e Russia si parlano: tregua, elezioni e pace. Avvenire denuncia un buco nelle cattedre scolastiche: Sostegni mancanti. Mentre Il Sole 24 Ore riporta i dati della lotta all’evasione: Controlli e cartelle, record d’incassi. Bonus e Iva: stop a frodi per 5,8 miliardi. Il Giornale enfatizza la malattia di Francesco: Il Papa si aggrava: polmonite bilaterale.
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In un unico pdf tutte le citazioni che meritano in ordine logico:
Credo abbia ragione il professor Sachs quando afferma che Donald Trump significa la fine del piano neo-con; è una delle prime cose che ho imparato dal filosofo californiano Adrian Walker a differenziare tra Trump e i neo-cons, che sono un fenomeno "bipartisan". Credo che sia giusto anche quello che dice sul ruolo dell'EU: "deve impegnarsi direttamente con la Russia sulle questioni di sicurezza europea."