Il giorno di Ursula
Von der Leyen deve convincere Meloni. Un voto sull'Ucraina spacca gli italiani. Oggi si vota anche a Parigi, nell'Assemblea. Perché Vance è cattolico. Biden ha il Covid. Pier Silvio: una nuova FI
È il giorno della verità per la Commissaria Ursula von der Leyen che cerca il sostegno dell’Europarlamento di Strasburgo. Alle 9 è iniziato il suo discorso, il voto dell’aula è atteso intorno alle 13. Giorgia Meloni non ha ancora deciso l’atteggiamento degli eletti di Fratelli d’Italia, perché vuole conoscere ciò che dirà prima di decidere. Ieri si è capito che quasi sicuramente i Verdi la voteranno. Circostanza che potrebbe anche rendere superfluo l’appoggio della nostra premier, almeno in termini di voti sicuri. Politicamente però sia Von der Leyen che Meloni hanno costruito un dialogo e un rapporto negli scorsi mesi che fanno prevedere un esito convergente. Vedremo.
Ieri fra l’altro il primo voto di Strasburgo, dopo l’elezione della Metsola, ha messo in difficoltà gli italiani. Ha raggiunto infatti quasi 500 voti una risoluzione, non vincolante, in cui si chiede che Kiev possa usare le armi occidentali anche in territorio russo. E che critica aspramente l’atteggiamento del presidente ungherese Viktor Orban. Il testo ha provocato la spaccatura dei partiti di governo in Italia: sì di Fratelli e FI, no della Lega. Nel Pd si sono astenuti Marco Tarquinio e Cecilia Strada. Vani tutti i vari tentativi di modificare il testo prima dell’approvazione.
Oggi giorno decisivo anche all’Assemblea Nazionale francese, alla prima riunione dopo il rinnovo: si dovrà eleggere il nuovo presidente. È da vedere se si raggiungerà un compromesso e che tipo di maggioranza designerà i nuovi incaricati. È il giorno più lungo fra Parigi e Strasburgo.
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