Il giorno di Ursula bis
Stamattina la nuova Commissione a Strasburgo: cade Breton, nemico delle Big Tech. Fitto vicepresidente. Starmer, laburista pragmatico, loda Meloni. La campagna di Salvini. 5 Stelle, scontro finale
Questa mattina a Strasburgo Ursula von der Leyen presenta la nuova Commissione europea per il suo secondo mandato. L’accordo finale sui nomi è arrivato ieri con il sacrificio di Thierry Breton, cui ha tolto l’appoggio Emmanuel Macron, e che si è dimesso da commissario al Mercato interno. Al suo posto andrà il già ministro degli Esteri del governo Attal Stéphane Séjourné. Per Von der Leyen è una vittoria politica: Breton è sempre stato una spina nel fianco. Le sue leggi sul digitale (prime al mondo) hanno messo in crisi le Big Tech americane, il vertice del capitalismo mondiale, e lo portarono ad un clamoroso scontro con Elon Musk. Col senno di poi, si potrà anche dire che i problemi della nuova Commissione non venivano da Raffaele Fitto (che comunque dovrà convincere tutti in audizione) ma dai rapporti col presidente francese. Certo il bis di Ursula parte in salita, come nota Adriana Cerretelli sul Sole 24 Ore: l’Europa di oggi è in crisi rispetto a quattro anni fa, ha perso la locomotiva tedesca, è minacciata geo-politicamente ed è stretta in una strategia occidentale (anglo-americana) dove appare sempre più secondaria e inutile. La cura proposta da Mario Draghi parte da considerazioni drammatiche, da ultima spiaggia. Vedremo oggi se la nomenclatura proposta per il bis potrà portare vere novità.
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