La Versione di Banfi

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Il mondo brucia

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Dice il Papa: accade per il cambio climatico e per le guerre. Tanti non lo riconoscono. Zelensky a Roma, da oggi la Conferenza. Gaza: Trump ottimista, Israele prepara i campi. Nordio nella bufera

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Alessandro Banfi
lug 10, 2025
∙ A pagamento
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Il mondo brucia
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Il mondo brucia. Brucia per il surriscaldamento della Terra, brucia per le guerre. Ma ci sono tante persone nella Chiesa e nel mondo che non riconoscono questa emergenza. Dice testuale Leone XIV: viviamo «in un mondo che brucia, sia per il surriscaldamento terrestre sia per i conflitti armati, che rendono tanto attuale il messaggio di Papa Francesco nelle sue Encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti. Possiamo ritrovarci proprio in questo Vangelo, che abbiamo ascoltato, osservando la paura dei discepoli nella tempesta, una paura che è quella di larga parte dell’umanità. Però nel cuore dell’anno del Giubileo noi confessiamo - e possiamo dirlo più volte: c’è speranza! L’abbiamo incontrata in Gesù. Egli ancora calma la tempesta. Il suo potere non sconvolge, ma crea; non distrugge, ma fa essere, dando nuova vita. E anche noi ci chiediamo: “Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?”» (Mt 8,27).

In una giornata tersa ecco l’omelia del Papa (qui l’integrale) in occasione della prima messa con la nuova formula per la cura della creazione, a dieci anni dalla Laudato si’. È stato un giorno intenso per il Papa che ha ricevuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma per la Conferenza sulla ricostruzione del suo Paese che comincia oggi. Nella mezz’ora di colloquio, come racconta Giacomo Gambassi su Avvenire, papa Leone ha rinnovato la disponibilità ad ospitare colloqui di pace in Vaticano. Zelensky nel pomeriggio ha visto anche Sergio Mattarella che ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina.

Il leader ucraino sarà alla Nuvola dell’Eur per aprire, con la premier Giorgia Meloni, il vertice romano prima di partecipare da remoto al secondo atteso appuntamento del tandem di sostegno a Kiev: una call dei volenterosi con Emmanuel Macron e Keir Starmer collegati dal Regno Unito, cui prenderà parte anche l’inviato Usa per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg. Vladimir Putin non si è fatto però impressionare dagli insulti di Trump, né dalla rinnovata alleanza occidentale: nuovi raid russi hanno colpito Kiev nella notte. Sulla Conferenza di Roma pesa il rischio di un’ulteriore depredazione del Paese sul modello dell’accordo con gli Usa sulle terre rare, come denuncia al Manifesto l’economista ucraino Oleksiy Kushch.

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