Impotenti di fronte all'orrore
Gustavo Zagrebelsky commenta la foto di Fati e Marie. Migliaia di giovani già in Portogallo. Meloni conquista gli Usa. "La guerra non è Hollywood". Pnrr Italiano sbloccato dopo 7 mesi
Se Pier Paolo Pasolini o Giovanni Testori fossero ancora vivi, avrebbero scritto di Fati e di Marie, la madre e la figlia trovate morte nel deserto tunisino. Perché con tutte le cose che sono successe nel mondo, resta un’immagine che non vuole andarsene dalle nostre menti. Infatti, uno dei pochi intellettuali rimasti nel nostro Paese, Gustavo Zagrebelsky, in una lunga intervista alla Stampa in occasione dei suoi 80 anni, ne parla e ne parla in modo inequivocabile. Dice: «Siamo in un mondo dove c'è il "muro di pietra" di cui Dostoevskij scrive: ci si para davanti e ti sputa in faccia. E rompere il muro sarebbe necessario per affrontare temi terrificanti come l'abitabilità del pianeta, le guerre, le centinaia di migliaia di bambini che nascono e muoiono nella prima settimana di vita, mentre noi, osservando le foto di Aylan Kurdi o di Marie, che a sei anni perde la vita nel deserto tunisino accanto alla madre, allarghiamo le braccia. Non solo per assuefazione a queste immagini, ma soprattutto per impotenza di fronte all'orrore».
Anna Zafesova scrive un articolo magistrale sulla Stampa in cui coglie che nel 2023 l’astrazione della guerra avviene attraverso lo story telling dei buoni contro i cattivi: tutto per far dimenticare le persone reali, fisiche, le vittime. Se il nemico è un simbolo, una bandiera, un’immagine è più facile non sentirlo un umano, una persona, uno che non riesci a guardare negli occhi se gli spari e lo uccidi.
Il mondo di questo fine settimana di luglio 2023 è dominato da un orrore inconfessabile, dal quale siamo tutti indotti a fuggire, per distrazione hollywoodiana o per paura. Prevale la logica della guerra, al punto che il gesto, comprensibile ma anti sportivo e profondamente bellicista, di una schermitrice ucraina che non stringe la mano alla sua avversaria, viene additato ad esempio.
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