In Abruzzo rivince il centro destra
Dopo l'episodio Sardegna, affermazione in Abruzzo: Marsilio batte D'Amico. Il campo largo fallisce. Ucraini furiosi col Papa. Biden a parole contro Bibi. Agli Oscar trionfa Oppenheimer, non Garrone
Vittoria netta del centro destra in Abruzzo. Il governatore uscente Marco Marsilio stacca di sette punti percentuali il rivale Luciano d’Amico, che raccoglieva centro sinistra e 5 Stelle. Il “campo largo”, dopo l’episodio della Sardegna, non riesce a prevalere benché raccogliesse un arco di forze che comprendevano da Calenda ai Verdi. Il voto distende il clima nella maggioranza che sostiene Giorgia Meloni ed è anche un successo personale della premier, visto che Marsilio è un suo fedele compagno di partito. Ora anche il prossimo appuntamento della Basilicata (in aprile), tanto più dopo la bocciatura personale di Angelo Chiorazzo da parte di Giuseppe Conte, riveste un carattere locale e perde importanza. E ricorda a tutti che in Italia, almeno fino al 2027 come sottolinea Alessandro Sallusti nel suo editoriale di vittoria, non c’è vera alternativa al governo Meloni. Se turbolenze possono esserci arrivano semmai da un quadro internazionale in caotico movimento, con due guerre in corso e due grandi appuntamenti elettorali nei prossimi 8 mesi: le Europee e le presidenziali americane.
Da questo punto di vista la sinistra italiana dovrebbe seguire da vicino le mosse dello spagnolo Sanchez più che del francese Macron, che è in piena involuzione conservatrice, come ha giustamente notato Romano Prodi al recente convegno su cattolici e politica. Non per niente alla Leopolda Matteo Renzi ha attaccato con decisione la ri-candidatura di Ursula von der Leyen. Elly Schlein non può inseguire in Italia “Giuseppi” Conte, magari insieme al recuperato Pier Luigi Bersani, senza considerare le sue pericolose ambiguità su Donald Trump e sulle alleanze internazionali. E a livello europeo non può soggiacere all’indicazione del Partito popolare europeo. Vedremo.
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