In piazza per Navalny
In Russia centinaia di arresti, stasera in Campidoglio tutte le sigle e pochi leader. I misteri sulla morte in carcere del dissidente. Il punto sulle guerre. Netanyahu nega ancora lo Stato palestinese
Il mondo e la Russia sono mobilitati dopo la morte in carcere di Aleksei Navalny, leader dell’opposizione al presidente Vladimir Putin. Si ha notizia di centinaia di persone arrestate, in tutte le città della Federazione Russa, perché hanno dato vita a eventi di commemorazione nella quale, secondo un’antica tradizione, vengono deposti fiori e dolci per onorare il dissidente. Il corpo, reclamato dai parenti, è ricomparso ieri nella città siberiana di Salekhard, non lontana da Kharp, e secondo informazioni giunte alla stampa occidentale porterebbe segni di lividi ma non sarebbe ancora stata effettuata un’autopsia. Oggi la moglie, Yulia Navalnaya, parlerà alla riunione dei Ministri degli Esteri dell’Ue che si tiene a Bruxelles. Anna Zafesova sulla Stampa nota che ora l’opposizione al regime si può svolgere solo all’estero. Stasera in Campidoglio alla fiaccolata lanciata da Calenda mancheranno i leader del centro destra e Conte.
Paradossalmente la pesante crisi di immagine della Russia di Putin, provocata dall’indignazione per la morte di Navalny, coincide con un momento di avanzata dell’esercito russo in Ucraina. Mosca ha annunciato di avere il controllo completo di Avdiivka, dopo la ritirata delle forze ucraine. Secondo la Cnn, l’esercito ucraino, esausto e a corto di munizioni, sarebbe sotto pressione in diversi punti lungo la linea del fronte. Come ha scritto per Foreign Affairs il generale in pensione dell’esercito australiano Mick Ryan: “La macchina da guerra della Russia si è intensificata”. Secondo Gian Micalessin, che ne scrive sul Giornale, Putin adesso, al secondo anno di invasione, sarebbe pronto a trattare. Propaganda o reale intenzione? Mercoledì ci sarà la riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Rio de Janeiro, a cui dovrebbe partecipare anche il russo Sergey Lavrov.
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