Inizia Parigi, sogno di pace
Domani al via le Olimpiadi. 110 Capi di stato e di governo a Parigi. Speranze di tregua. Ucraini pronti a trattare. Netanyahu spacca gli Usa. Biden spiega il ritiro. In Italia emergenza carceri
Iniziano domani le Olimpiadi di Parigi. I giornali in Italia sono ancora concentrati in larga parte sulla mancata presenza del tennista italiano Jannik Sinner, che ha dovuto dare forfait. Ma l’appuntamento va oltre il fatto sportivo. E ancor di più quello agonistico. Nella storia recente sempre le Olimpiadi hanno segnato profondamente passaggi decisivi per i popoli e le nazioni. Dal terrorismo palestinese di Monaco 1972 al boicottaggio di Mosca 1980, passando per la Los Angeles 1984 che sancì il reaganismo, la mia generazione ha vissuto sempre questi momenti come indimenticabili fotografie dello stato di salute del mondo. L’ultima edizione è stata segnata dal Covid e ora Parigi pone il grande tema della pace. Sempre le Olimpiadi comportano questa spinta, questa aspirazione all’amicizia fra i popoli, ai giochi che simulano e disarmano la competizione. Non vincere (come in guerra) ma partecipare (come in pace) è il fine, diceva l’inventore delle Olimpiadi moderne, il barone francese De Coubertin. Non a caso la prima voce a ricordare, in questi giorni della vigilia, il significato pacifista di questa manifestazione sportiva globale è stato Papa Francesco. Da oggi arrivano a Parigi 110 Capi di Stato e di governo: il mondo li guarda sognando la fine dei conflitti e sperando almeno in una tregua.
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