Intellettuali abili e arruolati
Putin: Russia pronta alla guerra atomica. L'Italia vende armi ad Israele e nega gli aiuti a Gaza. Undici anni con papa Francesco. Esce Life. Meloni spiega le sue tasse. Lega beffata in Senato
L’Italia avrebbe venduto armi ad Israele, secondo i dati forniti dall’Istat, nel solo mese di dicembre del 2023 per 1,3 milioni di euro. Nello stesso tempo avrebbe completamente congelato ogni cooperazione e azione umanitaria verso Gaza e la popolazione civile palestinese, secondo quanto denunciato al Manifesto da Guglielmo Giordano, fino a qualche settimana fa direttore dell’ufficio Aics, l’agenzia della cooperazione governativa italiana, di Gerusalemme. Sono due notizie choc che mettono il nostro Paese in una posizione anomala anche rispetto al resto dei Paesi europei. Oggi intanto a Gaza è attesa la nave dell’Ong spagnola Open Arms con alcuni aiuti della Ue: non è ancora chiaro come e dove avverranno lo sbarco e la distribuzione della merce. Fortissima la tensione a Gerusalemme, dopo che Hamas ha lanciato, alla vigilia del primo venerdì di Ramadan, un appello perché i palestinesi di Cisgiordania marcino sulla moschea di Al-Aqsa.
L’Apocalisse nucleare è vicina. Hollywood sdogana la Bomba con un kolossal, Vladimir Putin torna a minacciare il suo uso esplicitamente, in un’intervista pre elettorale. I leader occidentali, pur conservando un certo ritegno verbale, la mettono in conto: a cominciare da Emmanuel Macron e fino a Joe Biden. I giornali italiani sono campioni nell’eccitazione bellicista, pieni di proclami sulla vittoria finale. Gli intellettuali di oggi sono “quasi tutti arruolati, ansiosi di fare i portaordini di pericolose illusioni”, come scrive con acume amaro Domenico Quirico sulla Stampa. Sono ormai dimenticati i pensatori migliori dell’Italia del dopoguerra, quasi tutti pacifisti, da Norberto Bobbio a Pier Paolo Pasolini. Il grande Augusto Del Noce amava ricordare la sua amicizia con Aldo Capitini, quando furono risoluti e isolati antifascisti contro la guerra e per la pace negli anni del consenso a Mussolini. Giovanni Testori ha dedicato il coro iniziale del Macbetto ad un’invettiva contro la guerra.
Nel desolante silenzio della cultura, contro la guerra (ieri ha ripetuto: “È una pazzia”) resta la voce di Francesco, che undici anni fa veniva eletto Papa. Il suo appello contro le inutili stragi non è venuto mai meno in un’ora buia della storia e del mondo. Oggi il Corriere della Sera anticipa un libro autobiografico scritto insieme a Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset, che sarà pubblicato in tutto il mondo, dal titolo Life. In esso ribadisce: “L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è un crimine contro l’uomo, contro la sua dignità e contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune”.
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