Israele contro Parolin
L'Ambasciata scrive una nota durissima contro il segretario di Stato vaticano. Che si difende: "Sempre dalla parte delle vittime". No alla tregua. Allarme Nato. Passa il Milleproroghe. Trattori a Roma
È scontro aperto tra Vaticano e Israele. L’ambasciatore israeliano presso la Santa sede, Raphael Schutz, ha emesso una nota durissima contro il Segretario di Stato vaticano, il cardinal Pietro Parolin per le parole usate il giorno prima, definite «deplorevoli». Quando ha detto che la risposta israeliana al massacro del 7 ottobre è «sproporzionata» e ha provocato una «carneficina». L’attacco è arrivato in un momento di notevole isolamento internazionale del governo di Netanyahu, a cui mezzo mondo, Usa in testa, chiedono uno stop nell’invasione di Gaza. Ad analizzare i tre punti della missiva israeliana è proprio la questione della responsabilità dei civili della Striscia, gli abitanti di Gaza, la chiave di tutto. Per Israele i civili palestinesi sono pienamente assimilabili ai terroristi di Hamas, in quanto ne ospitano le attività. Oggettivamente complici. Eppure lo stesso governo di Benjamin Netanyahu ha in passato sostenuto che il popolo di Gaza è in realtà ostaggio di Hamas. Dunque come possono essere responsabili in base al diritto penale o a quello internazionale? L’ambasciata israeliana indica anche la proporzione di tre civili uccisi ogni militante del gruppo armato. Una quota che sarebbe molto inferiore – quasi un terzo – rispetto a quelle degli interventi in Siria, Iraq o Afghanistan. Ma in questo caso i numeri sono difficilmente verificabili. Ed ha buon gioco la Santa Sede, facendo riferimento alle donne e ai bambini ma non solo, a sostenere che la Chiesa è “sempre dalla parte delle vittime”. La “sproporzione” nell’operazione militare dell’esercito israeliano è stata notata dai diplomatici Usa e da quelli dell’Onu, ma Israele sceglie il Vaticano per controbattere pubblicamente a questo addebito.
Israele, attaccando Parolin, critica indirettamente anche tutte le personalità ebraiche che hanno firmato appelli e preso posizione a favore di un cessate il fuoco. Non per niente Andrea Tornielli su Vatican News ha ricordato proprio Edith Bruck, firmataria dell’ultima lettera appello di ebree ed ebrei italiani sulla vicenda di Gaza.
Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ritirato la delegazione israeliana dal tavolo per la tregua, considerando «irricevibili» le richieste di Hamas. In queste ore al Cairo si è diffusa la voce che il leader di Hamas Yahya Sinwar sia morto. Sempre nella capitale egiziana è arrivato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, finora aperto sostenitore e alleato di Hamas.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: