Israele si ribella a Netanyahu
Dopo l'uccisione di 6 ostaggi da parte di Hamas, esplode la protesta. Tre delle sei vittime erano nella lista di Biden a luglio. Voto choc in Germania. I 5 Stelle cedono in Liguria. Parte il Papa
Israele è in rivolta contro Benjamin Netanyahu: una protesta diventata fortissima nelle ultime ore dopo che sono stati ritrovati i corpi di sei ostaggi. L’esame scientifico ha dimostrato che fino a due giorni fa i sei erano vivi, quando per l’ennesima volta non si era riusciti ad arrivare alla tregua e allo scambio di prigionieri. L’opinione pubblica israeliana è convinta che il premier israeliano, spinto dai suoi ministri più oltranzisti, non abbia minimamente cercato di portare a casa i rapiti. Almeno tre delle vittime, scrive oggi il Corriere, “Hersh Goldberg-Polin, Carmel Gat, Eden Yerushalmi, erano già nella lista dei primi a poter tornare a casa, i nomi indicati da Hamas già il 2 luglio, quando il presidente americano Joe Biden aveva annunciato una proposta per la tregua accettata dagli israeliani”. Il 23enne pacifista Hersh era diventato famoso in Italia anche per l’attivismo della madre Rachel, che aveva mandato videomessaggi a Papa Francesco e poi lo aveva incontrato in Vaticano. Israele è profondamente diviso: anche nel gabinetto di emergenza. Il ministro della Difesa Yoah Gallant ha chiesto una riunione d’emergenza del governo per ribaltare la decisione presa venerdì notte e ha detto: «È troppo tardi per salvare questi sei ostaggi che sono stati ammazzati a sangue freddo. Gli altri possono essere ancora riportati a casa». Intanto a Gaza è iniziata la somministrazione dei vaccini anti-polio tipo 2, a partire da Deir al-Balah, l’accampamento dei profughi palestinesi. L’obiettivo è vaccinare almeno 640 mila bambini sotto i 10 anni.
L’altra notizia importante di oggi viene dall’estero ed è il risultato delle elezioni regionali tedesche in Turingia e Sassonia. Hanno vinto i partiti populisti: l’Alternative fur Deutschland, che pure è considerato anche in Europa filo nazista, e il Buendnis Sahra Wagenknecht, un partito sorto a gennaio di quest’anno centrato sulla personalità della leader. “Buendnis” significa alleanza. Repubblica con Tonia Mastrobuoni descrive la novità politica di questo raggruppamento dovuto al successo personale della leader. Scrive infatti: “Il suo populismo rossobruno, il suo smaccato putinismo e anti atlantismo, l’odio contro i verdi e la retorica anti-migranti hanno conquistato una fetta di tedeschi, anzitutto a Est, che sono stanchi della guerra in Ucraina e dei disastri di una coalizione federale rosso-verde-gialla guidata da un cancelliere impopolare come Olaf Scholz”.
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