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Kiev avrà i carri armati

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Kiev avrà i carri armati

Vertice a 5 con Biden, Scholz, Macron, Sunak e Meloni: saranno spediti i tank. Mosca reagisce male. "Li bruceremo". Crosetto illustra il decreto al Copasir. Due attentati in Spagna e Germania

Alessandro Banfi
Jan 26
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Assistere ancora la resistenza dell’Ucraina, con nuove spedizioni di carri armati. Ma senza dare l’impressione di voler alzare il livello dello scontro. Come ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz «va scongiurata un’escalation verso una guerra tra Russia e Nato». Mentre il presidente Joe Biden si è rivolto così al popolo russo: «Non c’è alcuna minaccia offensiva contro la Russia. Se le truppe russe tornassero dove dovrebbero stare, questa guerra finirebbe oggi». Alla fine è arrivato il via libera per 14 carri Leopard, e 31 Abrams. Il tutto avverrà però fra tre mesi, almeno, per i panzer, e a tarda primavera per i carri che hanno combattuto la Guerra del Golfo. Mosca risponde a muso duro e promette che li «brucerà». La premier Giorgia Meloni partecipa, dopo una prima esclusione, ad un vertice telefonico a cinque con Biden, Macron, Scholz e Sunek. La premier incassa il ringraziamento degli Usa per l’invio di «artiglieria », poi ribadisce: «Sostegno a Kiev a 360 gradi». Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha illustrato per due ore al Copasir le nuove forniture italiane. In mattinata, il titolare aveva lanciato un appello a Bruxelles perché le «spese per la Difesa siano fuori dal Patto di stabilità Ue» per raggiungere l’obiettivo del 2% del Pil e «ripristinare le scorte».

Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, firma l’editoriale di Avvenire in cui si appella alla natura pacifica dell’Europa. “Nelle scorse settimane, al Parlamento Europeo, un emendamento a una proposta di risoluzione sulla politica estera dell’Unione che invitava a mettere in campo urgentemente «sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra in Ucraina e alle sofferenze del popolo ucraino», è stato rigettato con piùdi 470 voti su circa 630. Qual è il senso del rifiuto di uno «sforzo diplomatico»? Sembrerebbe che gli eurodeputati abbiano scelto di respingere l’idea stessa di negoziato, via maestra per la pace. È questa l’Europa che abbiamo sognato?”. E di Sant’Egidio è espressione Paolo Ciani, unico deputato del gruppo Pd a votare contro il nuovo decreto sulle armi, che oggi spiega in un paio di interviste la sua posizione.

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